Mese di Payni. Una cena sfiziosa in stile antico Egitto

Un viaggio tra pietanze dell’antico Egitto, raccontando la storia degli ingredienti. Sformatini e panini per un’occasione speciale.

Pubblicato su Maggio 24, 2020, 5:37 pm
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"LA RICETTA DI IERI" di De Cibi Historia. ? In ogni articolo proponiamo antiche ricette, di epoche lontane o delle nostre tradizioni locali, raccontandone l'origine e le curiosità. Per chi vorrà dilettarsi in cucina, non mancheranno i consigli per trasformarla nella "ricetta di oggi" ?.

Al nostro 26 maggio corrisponde l’inizio del mese di Payni dell’antico Egitto.

È il decimo mese dell’anno, secondo mese di Shemu, la stagione del raccolto e delle acque basse, dal momento che la vita girava intorno alle vicende del Nilo, il fiume sacro.

La stagione di Shamu racchiude in sé, appunto, i mesi del raccolto, da fine aprile a fine agosto.

Nel mese di Payni ricorreva una festività molto sentita, dedicata alla vita (anche ultraterrena), al benessere ed alla salute del sovrano, una triade di doni divini che la stele di Rosetta ricorda menzionando Tolomeo V Epifane, marito di Cleopatra I.

Per gli antichi Egizi, lo possiamo immaginare, è un mese ricco di speranza ed ottimismo; non è un caso che in questi giorni si festeggiava la festività di Uadjet, dea protettrice del sovrano e personificazione del Basso Egitto, la zona al delta del Nilo

Cenni sulla cucina nell’antico Egitto

La cucina degli antichi Egizi era molto ricca e curata, antesignana di diverse abitudini alimentari anche moderne.

La capacità di conoscere i prodotti della terra e i loro benefici e virtù consentivano di trasformare piatti prelibati in elisir di lunga vita.

Non sono state tramandate vere e proprie ricette, nel senso moderno del termine.

I geroglifici, le pitture e i ritrovamenti delle tombe hanno consentito di conoscere le caratteristiche e i benefici dei piatti preferiti.

Anche gli storici antichi, tra cui Erodoto, ci hanno consentito di entrare nelle antiche case lungo il Nilo e sbirciare tra le tavole.

E oggi possiamo scoprire che organizzare una cenetta sorprendente ma al tempo stesso semplice secondo i gusti degli antichi Egizi è molto più facile di quanto si possa pensare.

Qualche idea? Pronti!

La prima ricetta di ieri: Sformatini dei costruttori di piramidi

Se state pensando di organizzare un aperitivo particolare o una cenetta per sorprendere il vostro partner, vi avvertiamo: l’ingrediente principale è la cipolla.

Ma il mese di maggio aiuta, perché ora come allora si possono trovare le primizie delle cipolle bianche, profumate ma non… fastidiose.

Del resto, gli Egizi conoscevano molto bene le proprietà benefiche della cipolla, a cui attribuivano addirittura poteri necessari per l’oltre vita.

La cipolla nella storia dell’antico Egitto

Per gli antichi abitanti delle regioni del Nilo nulla era un caso, tutto era coordinato tra scienza e divino; la sferica cipolla con i suoi cerchi concentrici era motivo senza dubbio di grande fascino.

Anche la cipolla aveva, dunque, il proprio ruolo, grazie alle proprietà nutrizionali ed antisettiche molto ben conosciute anche dai Greci e dai Romani.

Non è un caso, dunque, che in tante antiche pietanze tradizionali delle città portuali la cipolla fa da padrona, dalla strepitosa focaccia alle cipolle di Genova alle sarde in saor di Venezia o alla zuppa di cipolle di Marsiglia.

Nel Medioevo, la cipolla era molto apprezzata e diffusa e forse per perdonarla degli “effetti collaterali” le vennero attribuite anche proprietà afrodisiache.

Tornando alla nostra ricetta, la cipolla era immancabile nelle tavole degli antichi Egizi, ricche o povere che fossero.

Alcuni ritrovamenti ci riferiscono che i costruttori delle Piramidi venivano nutriti con alimenti con ricche proprietà nutritive e salutistiche, a conceder loro forza e resistenza.

La prima ricetta che proponiamo, pertanto, ricorda la pietanza che mangiavano alle “fondamenta” delle piramidi.

Non possono mancare i cereali ed in particolare l’orzo, alimento principale sulle sponde del Nilo, nonché l’apporto di proteine del formaggio e di energia delle mandorle.

La preparazione degli sformatini

Lessare in acqua salata 200 g di orzo integrale e far raffreddare. Sminuzzare 200 g. di cipolla bianca (preferibilmente fresca) e farla appassire a fuoco basso in padella con olio.

Una volta cotta la cipolla, unire l’orzo, 70 g. di mandorle pelate a lamelle (o se preferite tritate) e 200 g. di formaggio fresco non stagionato (primosale fresco o caciotta, per un sapore più delicato ricotta). Mescolare e salare come di gradimento.

Riempire con il composto piccoli stampi bel oleati e infornare per 25 minuti a 170°.

Una volta sformati, servire guarnendoli con mandorle e ciuffetti di timo, molto amato dagli antichi Egizi.

La seconda ricetta di ieri: bocconcini di pane del viandante

Il menù che proponiamo, in effetti, merita approfondimenti storici sugli ingredienti che rimandiamo ad altre occasioni.

La seconda ricetta riassume un ulteriore aspetto dell’affascinante mondo culinario degli antichi Egizi: la panificazione ed il miele.

La preparazione è semplicissima: pane, miele, formaggio e foglie di menta.

Proponiamo, per amore di rielaborazione moderna, una ricetta a base di bocconcini di pane, ma nell’antico Egitto il pane era di grandi dimensioni, come raccontano gli utensili ritrovati.

Nel caso in cui vogliate dilettarvi a prepararlo in modo più simile possibile alla ricetta tradizionale, consigliamo di usare lievito madre (la lievitazione era assolutamente naturale) e farina di farro.

La versione più autentica prevede due fette di pane farcite all’interno, che abbiamo adattato ad una versione più finger food.

Il formaggio ed il miele nell’antico Egitto

Fette o bocconcini che siano, il pane deve essere farcito con fette di formaggio fresco.

Vaccino, caprino o ovino? Tutti e tre insieme.

Sembrerà una battuta, ma uno dei più antichi reperti di formaggio è stato trovato proprio in Egitto e risale al 1.200 a. C.  circa.

Il formaggio era realizzato a partire da latte di vacca, di capra e di pecora, per cui probabilmente gli antichi Egizi apprezzavano i formaggi a latte misto.

Oltre al formaggio, il companatico prevede foglie di menta (considerato un toccasana anche per la digestione) e profumato miele.

Gli Egizi erano cultori del miele, prezioso alimento donato dagli dei, in quanto nato dalle lacrime di Ra, il dio Sole.

Per preparare questo piatto, potete dunque lasciare spazio alla fantasia ed alla ricerca dei gusti antichi, mantenendo il sapore originario.

Un consiglio sugli abbinamenti per mantenere l’atmosfera? Caciotta dolce e miele di girasole, formaggio a latte misto e miele di timo, caprino e miele di rosmarino.

Largo spazio, dunque, alla fantasia nella preparazione di questi panini in stile antico Egitto, da servire accompagnati a datteri e noci.

Per accompagnare

Cosa servire da bere per accompagnare il menù?

Birra, senza dubbio.

La birra era la bevanda dell’antico Egitto; ne erano cultori ed intenditori, arrivando a produrne decine di tipologie.

Era una bevanda “divina”, donata da Osiride che aveva dimenticato un decotto di orzo al sole, che veniva arricchita di miele e liquore di datteri.

E così la cena è servita, con pane, storia e fantasia.

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Redazione