Ristoranti e stabilimenti balneari in Fase 2. Raccomandazioni INAIL

L’INAIL, in collaborazione con l’Iss, pubblica le raccomandazioni a tutela della salute dei lavoratori e dell’utenza. Ridefinizione degli spazi, aerazione, prenotazione tra le misure.

Pubblicato su Maggio 12, 2020, 11:20 pm
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Sono stati pubblicati sul portale web dell’INAIL due documenti contenenti le raccomandazioni sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del virus, uno per le attività di ristorazione e uno per quella di balneazione .

L’obiettivo dichiarato è quello di coniugare la riapertura delle attività, e quindi la ripresa economica dei settori, con la tutela della salute dei lavoratori e dell’utenza.

I due nuovi documenti tecnici sui settori della ristorazione e delle attività ricreative di balneazione sono stati realizzati in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss) ed approvate dal Comitato tecnico scientifico istituito presso la Protezione civile nella seduta del 10 maggio.

Gli obiettivi dei documenti dell’INAIL e dell’Iss

I documenti intendono fornire al Legislatore ed alle Istituzioni preposte elementi di valutazione sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del nuovo Coronavirus nella fase 2 dell’emergenza sanitaria.

Ciascun documento si articola in due parti

  1. Analisi di scenario dei settori di riferimento
  2. ipotesi di misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione.

Raccomandazioni INAIL per il settore della ristorazione

Il settore della ristorazione conta circa 1,2 milioni di addetti.

Con le misure che hanno portato alla sospensione delle attività, con particolare riferimento al DPCM 10 Aprile 2020, i lavoratori che sono rimasti sospesi sono stati 1,1 milioni, mentre 108.000 sono rimasti attivi.

La normativa attuale sull’organizzazione dei locali addetti alla ristorazione prevede sul distanziamento solo indicazioni molto flessibili, fino a uno spazio per cliente seduto pari a 1,20 metri quadrati, con eventuali specifiche disposizioni regionali.

Per quanto riguarda le misure di contenimento, con particolar riguardo al distanziamento sociale, deve tenersi conto di alcune peculiarità:

  • durante il servizio ovviamente on è possibile l’uso di mascherine da parte dei clienti;
  • lo stazionamento protratto può comportare la contaminazione di superfici (stoviglie e posate) in caso di soggetti infetti da Sars-CoV-2;
  • la possibile difficoltà (non generalizzata) di ricambio di aria naturale e ventilazione, soprattutto in alcuni locali come i servizi igienici.

La problematica relativa alla ventilazione, porta l’INAIL  a suggerire che “Andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi”.

La rimodulazione dei posti a sedere

Il documento pubblicato dall’INAIL, tenuto conto anche delle indicazioni Iss, raccomanda di rimodulare la disposizione dei tavoli e dei posti a sedere.

Viene, dunque, ridefinito il limite massimo di capienza predeterminato, tenendo in considerazione uno spazio di norma non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente.

Inevitabili le prime reazioni a tale misura: tanti locali tra cui quelli tipici nei centro storici, o con diversificate zone per i tavoli, si troverebbero impossibilitati a adeguarsi, tenuto conto che un tavolo di quattro persone comporterebbe la necessità di un’area riservata di bene 16 metri quadrati.

Tenendo anche conto che viene raccomandato un distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri.

Ulteriori raccomandazioni nel servizio di ristorazione

Ulteriori misure organizzative, quali ad esempio la predisposizione di barriere divisorie, potrebbero determinare un minor ridimensionamento.

Come ulteriore strumento di prevenzione del rischio viene raccomandata la prenotazione obbligatoria, valida anche per evitare assembramento al di fuori del locale.

Non soltanto, l’INAIL indica ulteriori raccomandazioni:

  • eliminare modalità di servizio a buffet o similari
  • utilizzare format di presentazione del menù alternativi rispetto ai tradizionali (ad esempio menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso)
  • utilizzo da parte dei clienti della mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (pagamento cassa, spostamenti, utilizzo servizi igienici)
  • privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e possibilità di barriere separatorie nella zona cassa, ove sia necessaria.

Le misure di contenimento negli stabilimenti balneari

Proprio la prenotazione obbligatoria compare tra le misure previste nel settore della balneazione, in una strategia di gestione del rischio che tenga conto di diversi aspetti.

La differenziazione (non soltanto fisica) della costa e delle aree destinate alla balneazione sembra impedire un criterio di massima per determinare l’area utilizzabile dai bagnanti.

Il documento suggerisce, pertanto,  l’adozione da parte delle autorità locali di piani a prevenzione dell’affollamento delle spiagge, anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative.

Uno degli strumenti di concentrazione degli accessi agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate è proprio la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie.

Non soltanto: l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci (con carte contactless o attraverso portali/app web) e la differenziazione dei percorsi di entrata e uscita contribuirebbero a definire e garantire misure di contenimento del virus.

Distanza minima tra gli ombrelloni

L’INAIL consiglia, per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, una distanza minima di cinque metri tra le file di ombrelloni e di quattro metri e mezzo per gli ombrelloni della stessa fila.

È preferibile riservare, in caso di soggiorno o utilizzo per più giorni, l’ombrellone ai medesimi clienti.

Ulteriori misure:

  1. igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata
  2. evitare attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo
  3. inibire l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento.

Le misure a tutela della salute dei lavoratori

I documenti contemplano anche le misure specifiche a tutela della salute dei lavoratori, in linea con quanto già riportato nel protocollo condiviso tra le parti sociali del 24 aprile.

Il personale deve ricevere un’informazione di carattere generale sul rischio da Sars-CoV-2, ma anche istruzioni mirate, sulle specifiche norme igieniche da rispettare e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Come previsto dal protocollo, deve essere raccomandata la corretta e frequente igiene delle mani, con installazione in punti facilmente accessibili di appositi dispenser con soluzione idroalcolica. (fonte INAIL)

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