Al via Cheese 2019 – Naturale è possibile. Tutela della biodiversità e della qualità.

Inaugurata l'edizione Cheese 2019: consegnati i premi resistenza caseari.

Pubblicato su Settembre 20, 2019, 6:48 pm
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Cheese 2019 e tutela della biodiversità: alle 10,30 di oggi è stata ufficialmente aperta la XII edizione di Cheese – Naturale è possibile, a Bra (CN) in piazza dei Caduti.

Inaugurazione di Cheese 2019 – Paolo Properzi / Archivio Slow Food

L’edizione del 2019 vede protagonisti i formaggi naturali e la loro diversità, che nasce dal territorio, dal pascolo, dal latte crudo e dal saper fare dei pastori e dei casari.

I premi Resistenza casearia per la tutela della biodiversità e naturalità

Durante la cerimonia inaugurale – alla presenza del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del sindaco della Città di Bra Gianni Fogliato e del presidente di Slow Food Carlo Petrini – sono stati consegnati i premi Resistenza Casearia.

I premi sono riservati a quei casari e pastori che rifiutano le scorciatoie della modernità e resistono alle pressioni dell’industria, del mercato e di regole igienico sanitarie che spesso non tengono conto delle specificità e delle esigenze dei produttori di piccola scala.

la consegna dei premi resistenza casearia – foto Paolo Properzi / Archivio Slow Food

Come racconta Silvia De Paulis del Comitato Esecutivo di Slow Food Italia “I vincitori di quest’anno rappresentano quei pastori e casari che rifiutano le scorciatoie industriali ma che testardamente continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e gusto. Anche se tutto ciò comporta fatiche, rischi, isolamento, loro resistono. Resistono non solo per loro stessi ma anche per noi, perché mantengono vivi patrimoni straordinari: il saper fare, i paesaggi, il rapporto sano con gli animali, le tecniche tradizionali. Personaggi diversi che vengono da ogni parte del mondo”. 

I premi Resistenza Casearia 2019

La tutela della biodiversità è protagonista

Naturale é possibile, quindi, e lo spiega Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità: “da un lato l’industria più meramente legata al profitto spinge verso produzioni iper-lavorate, dannose per salute e ambiente,che distruggono una biodiversità invisibile fatta di batteri, enzimi e lieviti, silenziosamente sotto attacco dall’utilizzo sempre piùdiffuso di colture selezionate dall’industria; mentre dall’altro le grandi aziende più accorte e i produttori di piccola scala mostrano sempre più interesse verso le alternative già oggi praticabili, aprendo la strada a consumi più razionali, sani, equilibrati e sostenibili”.

bisogna valorizzare gli alpeggi – © Diritti a Tavola

Andrea Cavallero, già professore di Alpicoltura al dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, spiega le virtù del formaggio da erba: “Valorizzare gli alpeggi grazie ai formaggi prodotti con latte da erba può essere una risposta all’abbandono delle montagne. Oggi abbiamo perso il 50% dei pascoli ma il problema non sono i cambiamenti climatici quanto piuttosto la cattiva gestione dell’ambiente. Solo nelle Alpi occidentali si trovano oltre 90 varietà di erbe graditeagli animali, di cui circa 40 sono molto diffuse.”

La qualità fa la differenza

Sotto il profilo nutrizionale interviene Andrea Pezzana, SCNutrizione Clinica ASL Città di Torino, che evidenzia i punti nevralgici del sistema: “Ciò che è buono per gli animali lo è anche per la salute di chi si nutre del cibo che da essi deriva. Ecco perché è così importante sapere come sono state allevate vacche, pecore e capre. Purtroppo il formaggio è proprio uno degli alimenti per cui emerge l’estrema fragilità del sistema di etichettatura, in quanto la legge prevede solo tre ingredienti–latte, caglio e sale–quando in realtà le differenze si giocano a livello di micro nutrienti. Nel caso dei formaggi, per godere appieno di vantaggi nutrizionali e organolettici, la qualità fa davvero la differenza“.

I numeri di Cheese 2019

Area espositiva

  • 10.000 mq di aree allestite, oltre alle tante location della Città di Bra

I protagonisti di Cheese

  • 450 Espositori di cui
  • 29 Internazionali da Belgio, Francia, Germania, Lettonia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera.
  • 27 Affinatori e selezionatori da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.

Presìdi Slow Food

  • 49 italiani
  • 10 internazionali da Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovacchia, Svizzera.
  • 9 Stand regionali di Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta.
  • 23 Cucine di strada e Food truck
  • 36 Realtà brassicole nella Piazza della Birra di cui 2 internazionali
  • 100 delegati della rete di Terra Madre da 32 Paesi accolti grazie al Progetto ospitalità
  • 120 volontari che rendono possibile la manifestazione
  • 134 Tipologie di caci nella Gran Sala dei Formaggi
  • 535 Etichette nell’Enoteca selezionate dalla Banca del Vino
  • 43 produttori nello Spazio Piccoli&Naturali, si cui 27 di formaggio, 12 di salumi e 4 di pani naturali

Gli eventi

  • 27 Laboratori del Gusto
  • 4 Appuntamenti a Tavola
  • 11 Appuntamenti nella Fucina Pizza Pane e Pasticceria
  • 6 Laboratori nella Piazza del Gelato
  • 6 Laboratori del Sigaro Toscano
  • 36 attività organizzate per scuole, bambini e famiglie e 1 percorso didattico a libera fruizione con una tappa dedicata ai più piccoli con giochi di legno.
  • 6 Conferenze
  • 15 Appuntamenti alla Casa della Biodiversità
  • 13 Conferenze e workshop dell’Università di Scienze Gastronomiche
  • 4 colazioni con il produttore e 4 aperitivi con il produttore organizzati dagli studenti dell’Unisg
  • 5 tour dei Personal Shopper
  • Oltre 70 attività organizzate dagli Official partner di Slow Food, dalla Città di Bra e dalla Regione Piemonte
  • 10 Proiezioni della rassegna Cheese on the Screen nei cinema di Bra
  • 4 Spettacoli e appuntamenti culturali

Cheese è attento all’ambiente

  • 31 isole ecologiche del rifiuto
  • circa 100 volontari sentinelle del rifiuto
  • 34 operatori ecologici in servizio per la manifestazione
  • 1250 green pallet certificati PEFC usati per gli allestimenti e completamente riutilizzabili
  • oltre 40.000 bicchieri di plastica compostabile e biodegradabile

Say Cheese!

Alessandro Vargiu / Archivio Slow Food

  • oltre 400 bicchieri Pcup in silicone donati alle scuole

Leggi anche Il vademecum della formaggiera

Redazione