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Parlare della relazione tra alimenti e salute del sistema nervoso significa valutare quali componenti dei cibi siano in grado di influenzarla, in senso positivo o negativo, sostenendo o contrastando le funzioni nervose, in quali condizioni fisiopatologiche e in quale fascia di età.
Ciò rende un’idea di quanto potrebbe essere vasta la materia da trattare.
Un approccio basato invece sulle necessità nutrizionali del sistema nervoso può consentire di individuare una rosa di componenti degli alimenti che le soddisfino, e allo stesso tempo, selezionare quelle sostanze alle quali la ricerca scientifica ha finora associato un ruolo deleterio per la salute nervosa.
Pur non entrando nello specifico di malattie come la depressione, i vari tipi di demenza, l’Alzheimer, il Parkinson, la schizofrenia e altri disordini psichiatrici, è ormai scientificamente accettato che oltre a fattori genetici ed ambientali, stress, inattività fisica, farmaci e droghe, anche la dieta, in termini qualitativi di nutrienti ed inquinanti, ha un ruolo importante nello sviluppo delle malattie nervose, a qualsiasi età, inclusa quella pediatrica.
Ed ovviamente, la qualità dell’alimentazione quotidiana è il primo requisito anche per prevenire disturbi, preservando e sostenendo le funzioni del sistema nervoso e le sue performance cognitive, contrastandone il decadimento, inevitabilmente dovuto alla senescenza, piuttosto che intervenire a malattia conclamata, quando l’azione del cibo non è parimenti forte nel migliorare le condizioni di salute del cervello.