Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione annuale 2018 al Piano Nazionale Integrato (PNI) 2015-2019 sui controlli sul benessere animale svolti nella filiera alimentare.
La relazione PNI illustra le attività svolte dalle amministrazioni competenti e dagli organi di polizia anche in relazione al benessere animale.
Il benessere animale negli allevamenti
Vengono elaborati i dati acquisiti dal sistema Vetinfo, il portale dei Sistemi Informativi Veterinari finalizzato alla raccolta e presentazione dei dati, sanitari e non, utili alla sicurezza alimentare.
La percentuale dei controlli effettuati a livello nazionale, di massima, è migliorata per quasi tutte le specie, con dati che in alcuni settori superano i valori minimi dal Piano nazionale benessere animale (PNBA).
Il settore degli ovi-caprini, a dir il vero, riporta una percentuale di controlli effettuati pari al 11% e quindi al di sotto della soglia minima prevista (15%).
Migliorate le attività dei controlli per i polli da carne e per le galline da uova; per i tacchini la percentuale supera il 15%.
Dai dati si evidenzia che i controlli sul benessere animale sono stati estesi, con percentuale sopra i livelli minimi, per la specie suina; probabilmente la ragione trova fondamento nell’obiettivo di migliorare l’attuazione della normativa applicabile successiva all’emanazione della Raccomandazione (UE) 336/2016 e alla luce del Piano d’azione ministeriale dedicato.
È stato controllato, infatti, nel 2018, il 20% degli allevamenti, con incremento del numero delle non conformità accertate relative a edifici e locali di stabulazione, materiale di arricchimento ambientale, procedure di allevamento.
Leggiamo il dato come una risposta anche alle segnalazioni di cattive condizioni dei suini allevati, dal che la maggiore attenzione del Ministero alla verifica del benessere nel settore.
I controlli sul benessere animale negli allevamenti in dettaglio
Riportiamo, nel dettaglio, i dati dei controlli relativi alla verifica del benessere animali:
- “Galline ovaiole in gabbie” l’attività di controllo ha interessato il 34% degli allevamenti e sono state effettuate 214 ispezioni su un totale di 621 allevamenti;
- “Galline ovaiole a terra” l’attività di controllo ha interessato il 27% degli allevamenti, sono state effettuate 185 ispezioni su un totale di 665 allevamenti;
- “Galline ovaiole all’aperto” l’attività di controllo ha interessato il 25% degli allevamenti, sono state effettuate 61 ispezioni su 242 allevamenti;
- Vitelli: l’attività di controllo ha interessato il 17% degli allevamenti; sono stati ispezionati 4131 allevamenti su un totale di 23223;
- Suini: sono stati oggetto di controllo il 21 % degli allevamenti; sono stati controllati 1599 allevamenti su un totale di 7544;
- Bovini: sono state ispezionate 5152 aziende su un totale di 24694, con una media del 21%;
- Ovini e caprini: sono state ispezionate 3676 aziende su un totale di 30922, con una media del 11%;
- Polli da carne: sono state ispezionate 525 aziende su un totale di 2591, con una media del 20%;
- Bufali: sono state ispezionate 267 aziende su un totale di 1839, con una media del 15%;
- Ratiti: sono state ispezionate 9 aziende su un totale di 28, con una media del 32%;
- Tacchini: sono state ispezionate 167 aziende su un totale di 854, con una media del 20%;
- Animali da pelliccia: dati non pervenuti
I dati relativi alle irregolarità riscontrate in tema di benessere animale sono riportate in Tabella A e Tabella B.
Dalla disamina emergono alcuni elementi: il numero di non conformità é maggiore per la voce “EDIFICI E LOCALI DI STABULAZIONE”; gli allevamenti che presentano maggiori percentuali di non conformità riguardano bovini (adulti e vitelli) e suini, dove si registrano violazioni anche in tema di libertà di movimento e – soprattutto per i suini – mutilazioni.
Di seguito il dettaglio delle non conformità (NC):
- Galline ovaiole in gabbia: sono state riscontrate 13 non conformità per lo più relative agli edifici e ai locali di stabulazione, cui hanno fatto seguito 8 provvedimenti di tipo A (prescrizione da sanare entro 3 mesi), 2 di tipo B (prescrizione da sanare entro 6 mesi) e 3 di tipo C (sanzione immediata).
- Galline ovaiole a terra: sono state riscontrate 17 non conformità cui hanno fatto seguito 9 provvedimenti di tipo A, 8 tipo B.
- Galline ovaiole all’aperto: sono state riscontrate 44 non conformità cui hanno fatto seguito 6 provvedimenti di tipo A e 5 di tipo B e 33 di tipo C.
- Galline ovaiole allevamento biologico: sono state riscontrate 4 non conformità di cui 2 di tipo A e 2 di tipo B.
- Polli da carne: sono state riscontrate 27 non conformità di cui 24 di tipo A, 2 di tipo B e 1 di tipo C.
- Vitelli: sono state riscontrate 419 non conformità cui hanno fatto seguito 339 provvedimenti di tipo A, 38 tipo B e 42 di tipo C.
- Suini: sono state riscontrate 500 non conformità cui hanno fatto seguito 366 provvedimenti di tipo A, 57 tipo B e 77 di tipo C.
- Bovini: sono state riscontrate 710 non conformità cui hanno fatto seguito 562 provvedimenti di tipo A, 77 tipo B e 71 di tipo C.
- Bufalini: le non conformità riportate in tabella II risultano 0, ma risultano 6 provvedimenti di tipo A, 6 di tipo B e 6 di tipo C.
- Ovini e caprini: sono state riscontrate 401 non conformità cui hanno fatto seguito 294 provvedimenti di tipo A, 72 tipo B e 35 di tipo C.
- Tacchini: sono state riscontrate 7 non conformità cui hanno fatto seguito 5 provvedimenti di tipo A e 2 di tipo C.
- Pollame domestico: sono state riscontrate 2 irregolarità cui hanno fatto seguito 2 provvedimenti di tipo B
- Ratiti, anatre e oche: non sono state riscontrate non conformità
- Animali da pelliccia: dati non pervenuti.
Il benessere animale durante il trasporto
La relaiozne annuale al PNI riporta anche i dati dei controlli sul benessere animale durante il trasporto.
Nel corso del 2018 sono state riscontrate in totale 311 non conformità (301 nel 2017), tutte sulle specie maggiori (per le altre specie non sono state riscontrate non conformità), di cui: 52 (89 nel 2017) riguardanti l’idoneità degli animali al trasporto; 60 (stesso valore nel 2017), relative alle pratiche di trasporto, spazio disponibile e altezza; 35 (21 nel 2017), relative ai mezzi di trasporto; 17 (22 nel 2017) riguardo abbeveraggio, alimentazione, periodi di viaggio e riposo; 115 (80 nel 2017) relative alla documentazione e 32 (29 nel 2017) riguardanti altri casi di non conformità, non ricadenti nelle categorie precedenti (es. mancato rispetto obblighi richiesti dalle Autorità di controllo, ai sensi art.10 e 11 Decreto Legislativo 25 luglio 2007, n.151).
Penalizzati durante il trasporto certamente i bovini: molte le violazioni in punto di densità di carico superiori ai riferimenti normativi, le non conformità relative ai mezzi di trasporto nonché le irregolarità relative all’idoneità degli animali al trasporto.
Tra le violazioni comunicate nel 2018 al Ministero della Salute non risultano denunce fatte all’autorità giudiziaria per l’eventuale applicazione di sanzioni penali in virtù del decreto legislativo n. 189/2004 per maltrattamento di animali.
Benessere animale durante la macellazione.
Pochi, troppo pochi, i controlli sul benessere animale durante la fase della macellaizone.
Questo sembra il primo dato che emerge dalla disamina della relazione annuale 2018.
La denuncia appare quale premessa alla disamina del settore: “all’osservazione dei trend degli ultimi tre anni emerge una netta diminuzione dei controlli effettuati negli impianti di macellazione, di conseguenza la verifica dell’applicazione della normativa sul territorio risulta ancora più parziale rispetto agli anni precedenti (da 2813 relativo all’anno 2016 a 2159 dell’anno 2018 controlli con check list)”.
Da qui l’invito alle Autorità Sanitarie Regionali e Provinciali ad aumentare i controlli sul benessere animale fino “alla macellazione su tutto il territorio utilizzando le check list con verifiche più capillari ed efficaci per la valutazione delle caratteristiche strutturali e funzionali degli impianti e per verificare il rispetto dei requisiti minimi di benessere animale previsti dalla normativa vigente”.
Di seguito, i dati:
A seguito delle non conformità riscontrate, i servizi veterinari hanno adottato diversi provvedimenti atti a risolvere tali irregolarità:
- Impianti di macellazione di ungulati: 1329 impianti su 1463 ai sensi del Regolamento CE 1099/2009; 122 sono risultati non conformi.
- Impianti di macellazione di selvaggina allevata: controllati 45 impianti su 65 ai sensi del Regolamento CE 1099/2009, 50 controlli sono stati eseguiti utilizzando la check list e 5 impianti non conformi con 7 prescrizioni.
- Impianti di macellazione di avicunicoli: 166 impianti controllati su 172, 205 controlli mediante check list, 17 sono risultati non conformi alla normativa, cui hanno seguito 20 prescrizioni e 1 sanzione.
Le non conformità hanno riguardato principalmente:
- Programma e gestione del benessere animale alla macellazione
- Programma e gestione della manutenzione degli strumenti per l’immobilizzazione e lo stordimento degli animali
- Strutture e attrezzature
Il benessere animale: un sentimento sempre più diffuso
Ne prende atto il Ministero della Salute: bisogna prestare attenzione ad ogni fase dell’allevamento fino all’abbattimento “anche in considerazione dell’aumentata sensibilità e attenzione dei cittadini nei confronti delle tematiche che riguardano la tutela del benessere degli animali”.
Le conclusioni della relazione, quindi, si focalizzano proprio sull’esigenza di tutela, per cui “è indispensabile che tutto il personale coinvolto (veterinari, operatori ecc.) partecipi a corsi di aggiornamento riguardanti le nuove evidenze scientifiche e le nuove tecnologie orientate a garantire la minore sofferenza possibile a tutela dell’animale”.