Due note dall’Italia alla Commissione UE. Materie prime in etichetta. PAC ed emergenza CoVid-19.

Richiesta la proroga di termini in ambito PAC per l'emergenza coronavirus e l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime in etichetta per tutti gli alimenti.

Pubblicato su Marzo 02, 2020, 6:35 pm
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I Ministri dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, hanno inviato oggi una lettera alla Commissione UE, ed in particolare ai Commissari alla Salute, Stella Kyriakides, e all’agricoltura, Janusz Wojciechowski.

La richiesta è chiara nel testo che viene riportato oggi nel comunicato stampa: “Abbiamo bisogno di scelte coraggiose, se vogliamo ridare slancio all’azione dell’Europa a partire dall’attuazione del Green deal e della nuova Politica agricola comune post 2020.

Due sfide cruciali che ne incrociano un’altra: la trasparenza delle informazioni in etichetta. Sono aspettative alle quali è nostro dovere rispondere perché riteniamo che la piena informazione sia un diritto dei cittadini. Insieme a Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Lituania, Romania, Finlandia abbiamo in corso sperimentazioni dell’obbligo di etichettatura per diverse tipologie di prodotti come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro.

Nei nostri Paesi oggi i cittadini possono conoscere sempre da dove provengono il latte, il grano, il riso o il pomodoro utilizzati come ingredienti. Riteniamo che nelle more della presentazione e, soprattutto, dell’attuazione della nuova strategia “Farm to fork“, sia necessario poter proseguire l’esperienza delle sperimentazioni nazionali.

In passato si è scelto di prendere decisioni in tema di etichettatura solo in conseguenza di gravi scandali alimentari. Abbiamo informazioni complete sulle carni, perché c’è stata la BSE. Non crediamo sia giusto aspettare un nuovo scandalo, ma che si possa agire con coraggio nel senso richiesto dai cittadini in tutta Europa. Per questo riteniamo che il regolamento Ue 775/2018, destinato ad entrare in vigore il 1° aprile, non dia risposte sufficienti“.

La richiesta dell’Italia, quindi, è che l’obbligo di indicare  in etichetta l’origine delle materie prime sia esteso a tutti gli alimenti, a partire da una scelta rapida sui prodotti sui quali si è già sperimentato in questi anni come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro.

Proprio in tale contesto, è stata notificata la proroga fino al 31 dicembre 2021 del decreto su latte e formaggi,  come potrebbe accadere  per gli altri decreti nazionali con la stessa scadenza. 

L’esigenza espressa è quella di garantire al consumatore la percezione dell’intero percorso di tracciabilità grazie proprio all’etichetta. 

“Siamo convinti che si debba avanzare su questo fronte – si legge, infatti, nella lettera – dando anche risposta all’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l’obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti. Appoggiamo con convinzione questa posizione e riteniamo che nella strategia “Farm to Fork” questo debba essere un tema centrale. Proprio perché si chiama ‘dal campo alla tavola’, l’origine obbligatoria declina al meglio questa locuzione, perché in etichetta il consumatore abbia la percezione dell’intero percorso di tracciabilità”.

Una richiesta anche per l’emergenza Coronavirus

Non si tratta dell’unica nota da parte dell’Italia alla Commissione Europea.

Sollecitato in questa settimana di emergenza da CoVid-19 da imprese agricole, associazioni di categoria, rappresentanti dei lavoratori e Regioni, al termine di una prima analisi dello stato dell’arte effettuata dalla Task Force presso il MIPAAF per fronteggiare le criticità nel settore, il Ministero ha già inviato alla Commissione UE Agricoltura una richiesta di

  • Posticipare di un mese le scadenze delle domande PAC;
  • prorogare al 15 ottobre alcune scadenze relative ai pagamenti diretti
  • prorogare al 31 dicembre i pagamenti delle misure a superficie dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionali;
  • prorogare l’attuazione dei programmi di promozione e dei programmi di sostegno delle OCM.

“La difficoltà che sta attraversando il settore è evidente”, ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova, “e bisogna fare di tutto per allentare la morsa che stringe imprese e lavoratori. Le richieste che facciamo a Bruxelles vanno in questa direzione e soprattutto tendono ad impedire che possano vanificarsi risultati e sforzi di anni. Lo slittamento di una iniziativa pubblica significa mandare in fumo investimenti e lavoro rilevanti, ed è un problema che va assolutamente affrontato. Così i problemi nella gestione di alcune misure dei Piani di Sviluppo regionali.

Altra storia la Puglia. Lì dobbiamo evitare che l’agricoltura pugliese paghi un danno troppo alto per i milioni e milioni che la Regione non è stata capace di spendere e che rischiano il definanziamento”. 

(fonte MIPAAF)

Redazione