Il concetto di rieducazione posturale nel soggetto anziano è argomento da trattare tenendo in considerazione molteplici fattori, tra cui il deperimento fisiologico dell’apparato muscolo-scheletrico ma anche aspetti psicologici come la presenza di numerose sovrastrutture e minor propensione alla fiducia.
Per questi ed altri motivi ritengo che sia molto importante approcciarsi al soggetto anziano con esercizi che possano essere svolti da tutti, con i dovuti accorgimenti e costanti modifiche in fase di esecuzione, in modo che anche i soggetti con limitazioni funzionali o patologie tipiche dell’età senile, possano sentirsi in grado di eseguirli.
Di fondamentale importanza è insegnare loro la corretta percezione motoria e la gestione del proprio corpo nella vita di tutti i giorni, sino ad integrare nella propria gestualità quotidiana piccoli esercizi che migliorino lo stile di vita.
La ginnastica del soggetto anziano e la prevenzione della sarcopenia
La ginnastica deve favorire, mediante tecniche di allungamento e mobilizzazione articolare, la flessibilità e la mobilità, alleviando le rigidità e le retrazioni muscolari e preservando l’integrità delle articolazioni e dei tessuti.
Contemporaneamente la ginnastica deve agire attraverso esercizi mirati, sulla resistenza e sulla forza muscolare, rallentando la fisiologica perdita di massa magra (sarcopenia), e stimolando l’apparato cardio-circolatorio.
Per questo è di fondamentale importanza ripristinare il giusto equilibrio tra contrazione e rilassamento dei muscoli. Un muscolo ha necessità di essere allungato qualora si sia verificata una contrazione muscolare, diversamente può essere dannoso e favorire il rischio di infortuni.
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L’importanza della respirazione
Ulteriore obiettivo in un programma efficace di ginnastica collettiva è insegnare a gestire in sicurezza la corretta respirazione, sia durante gli esercizi fisici, sia in particolari situazioni contingenti del vivere quotidiano, in quanto è un presupposto fondamentale per il benessere generale.
Benefici sostanziali si ottengono anche in presenza di alcune patologie croniche: movimenti lenti e controllati, eseguiti in modo fluido e rispettando il proprio range articolare, rallentano il fisiologico processo evolutivo dell’artrosi, poiché aiutano a preservare l’integrità della cartilagine e quindi a consentire il movimento con il minimo attrito sulle superfici articolari.
Ciò consente inoltre di prevenire fratture da fragilità scheletrica nei soggetti con osteoporosi.
Una maggiore efficienza degli apparati muscolo-scheletrico e cardio circolatorio non può che indurre, nell’anziano, una migliore qualità della vita, per cui la capacità di compiere tutti quei movimenti quotidiani come ad esempio piegarsi, flettersi o ruotare in assenza di dolore e col minor dispendio possibile, avranno un impatto estremamente positivo anche sotto l’aspetto psicologico.