LA SARCOPENIA: UNA PATOLOGIA EMERGENTE

La perdita di forza e di massa muscolare (sarcopenia) con l’avanzare dell’età. Quali sono i fattori di rischio? Prevenzione e rimedi anche a tavola
Pubblicato su Settembre 11, 2023, 7:33 pm
15 mins

La nostra popolazione sta diventando sempre più longeva, ma purtroppo non con una aspettativa di vita sana.

In Italia circa il 19,5% popolazione ha più di 65 anni, il 4,9 % ha più di 80 anni. In Liguria ci sono più anziani rispetto le altre regioni d’Italia. Il sesso femminile è quello più longevo con una speranza di vita alla nascita (secondo i dati Istat) che è di 77,2 anni per gli uomini e 82,2 anni per le donne.

L’Italia e la Spagna, però, sono i Paesi dove è presente una maggiore fragilità negli anziani nei quali si osserva sempre di più una perdita di forza e di massa muscolare definita sarcopenia.

SARCOPENIA: DI COSA SI TRATTA?

Il termine Sarcopenia (dal greco Sarx per “carne” e Penia per “perdita”) si riferisce quindi al fenomeno di riduzione della massa, della funzione e del tono muscolare che avviene con l’invecchiamento.

Questa perdita di massa e di funzione muscolare aumenta inevitabilmente il rischio di cadute, determina una ridotta capacità di svolgere le normali attività quotidiane, spesso portando a disabilità, perdita di indipendenza ma anche addirittura alla morte.

La sarcopenia rappresenta un importante problema sanitario poiché coinvolge sempre di più la popolazione a causa dell’allungamento della vita e le morbilità correlate alla sarcopenia rappresentano un’area via via crescente di utilizzo delle risorse sanitarie.

Nonostante la sua importanza clinica, la sarcopenia rimane poco riconosciuta e mal gestita nella pratica clinica di routine. Ciò è, in parte, dovuto alla mancanza di test diagnostici disponibili e di criteri diagnostici uniformi. La gestione della sarcopenia si concentra principalmente sulla terapia fisica per il rafforzamento muscolare e l’allenamento della deambulazione (RJ, Hasni S., 2017).

Da ciò, risulta estremamente importante una corretta gestione dal punto di vista muscolare – scheletrico nel soggetto anziano e non solo, da parte del personale preposto a tale scopo.

I FATTORI DI RISCHIO

Nonostante secondo molti clinici la sarcopenia sia inevitabile con l’invecchiamento, il suo grado è molto variabile e dipende da alcuni fattori di rischio.

I principali fattori che intervengono nella genesi della sarcopenia sono:

  • alterazione del metabolismo proteico
  • ridotta assunzione di proteine con la dieta
  • alterazioni neuromuscolari
  • sarcopenia secondaria

Il primo fattore estremamente importante nella genesi sarcopenica è sicuramente la mancanza di esercizio fisico (Abate M. et al., 2007).

Un graduale declino del numero di fibre muscolari inizia intorno ai 50 anni di età (Faulkner J.A. et al., 2007). Ma già subito dopo i 40 anni si osserva una riduzione della massa muscolare dell’8% per ogni decade compresa tra i 40 e i 70 anni e questa riduzione aumenta dopo i 70 anni arrivando al 15% per poi aumentare ulteriormente con tutte le implicazioni negative che si possono avere.

Il declino della fibra muscolare e della forza è più pronunciato nei pazienti con uno stile di vita sedentario rispetto ai pazienti fisicamente più attivi. Anche gli atleti professionisti come i maratoneti e i sollevatori di pesi mostrano un calo graduale, anche se più lento, della velocità e della forza con l’invecchiamento (Faulkner J.A. Et al., 2007).

Variazione dei livelli ormonali e di citochine

Le riduzioni legate alle concentrazioni ormonali, tra cui l’ormone della crescita e il testosterone, ma anche degli ormoni tiroidei e del fattore di crescita insulino-simile, portano alla perdita di massa e forza muscolare.

L’estrema perdita muscolare deriva da meccanismi mediati da citochine pro-infiammatorie come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α) e l’interleuchina-6 (IL-6).

Livelli elevati sia di TNF-α che di IL-6 hanno dimostrato di essere presenti nei muscoli scheletrici degli individui anziani.

Alterazione del metabolismo proteico e ridotta assunzione di proteine con la dieta

Sebbene le diete a basso contenuto proteico riducano il rischio di cancro e mortalità complessiva nella popolazione di età inferiore ai 65, questi effetti benefici non sono osservati in soggetti di età superiore ai 65 anni, che mostrano invece un aumento del rischio di mortalità con una dieta povera di proteine (Brandhorst S, et al., 2019).

Nel soggetto anziano inoltre si osservano alterazioni del metabolismo proteico con una diminuzione della capacità dell’organismo di sintetizzare queste sostanze, questo spesso è associata ad un apporto inadeguato di calorie e/o di proteine necessarie per sostenere la massa muscolare.

Inoltre con l’invecchiamento aumentano le proteine disfunzionali e non contrattili che determinano minore elasticità e minore forza muscolare.

Alterazioni neuromuscolari

Nell’anziano abbiamo anche una riduzione legata all’età delle cellule nervose motorie responsabili dell’invio di segnali dal cervello ai muscoli necessari per iniziare il movimento rendendo il movimento meno funzionale e d efficace.

Aumento dello stress ossidativo

Quando si eccede la normale produzione di radicali liberi, si può avere una disfunzione mitocondriale che può portare ad una sintesi proteica inadeguata con proteine mal strutturate e quindi mal funzionanti. Questo processo si può presentare con l’aumentare dell’età portando come si è detto alla produzione anomala di proteine con le conseguenze che si riflettono poi sulla mobilità e funzionalità muscolare.

Sarcopenia secondaria

La sarcopenia è spesso correlata ad altre condizioni mediche di base come la cachessia che è caratterizzata da un grave atrofia muscolare e di solito si verifica in seguito a gravi malattie sistemiche come cancro, cardiomiopatia e malattia renale allo stadio terminale (Thomas D.R., 2007).

Altra situazione predisponente la sarcopenia è la fragilità (della quale si è già parlato), che è una sindrome geriatrica derivante da un declino cumulativo correlato all’età in più sistemi fisiologici, con una ridotta capacità dell’organismo di resistere allo stress. La sindrome comprende una maggiore vulnerabilità a esiti avversi per la salute quali cadute, ospedalizzazione, istituzionalizzazione e mortalità. (Bauer J.M. et al., 2008).

L’obesità sarcopenica è una condizione medica in cui la bassa massa corporea magra osservata nella sarcopenia è accoppiata con un’elevata massa grassa, associato a ridotta capacità funzionale, disabilità, complicazioni metaboliche e mortalità (Prado C.M. et al., 2008). Inoltre si osserva una infiltrazione di grasso nei muscoli che riduce la qualità muscolare e le prestazioni lavorative (Ding J. Et al., 2007).

VALUTAZIONE DELLA SARCOPENIA

La valutazione della sarcopenia richiede misurazioni oggettive della forza e della massa muscolare.

Vi sono attualmente diversi metodi di valutazione della sarcopenia che includono la velocità di deambulazione, la circonferenza del polpaccio, l’analisi di bioimpedenza (BIA), la forza dell’impugnatura, l’assorbimento a raggi X a doppia energia (tomografia computerizzata e risonanza magnetica).

Nessuna di queste misure è però molto sensibile o specifica per la valutazione della sarcopenia.

Molto importante risulta, pertanto, il riconoscimento precoce dei pazienti sarcopenici al fine di porre in atto tutte le strategie necessarie, tra cui anche la valutazione degli ambienti dei pazienti, per valutare i rischi di caduta e l’implementazione di misure precauzionali di sicurezza che dovrebbero far parte della strategia di trattamento.

TRATTAMENTO NUTRIZIONALE E FISICO

Spesso nei pazienti sarcopenici sono presenti fatica e anoressia e la fatica è l’espressione della fragilità (esaurimento della riserva fisiologica).

La malnutrizione di tipo proteico-calorica induce sarcopenia per cui la valutazione dello stato nutrizionale rappresenta un dato di estrema importanza per individuare precocemente i soggetti sarcopenici.

La nutrizione rappresenta un modulatore epigenetico che può servire come prevenzione e come trattamento per revertire la fragilità.

Studi hanno mostrato come il modello dietetico tipico della dieta Mediterranea sia in grado di ridurre la fragilità.

Importante risulta anche l’integrazione con micronutrienti, acidi grassi polinsaturi Omega 3, vitamina D e antiossidanti.

Per quanto riguarda l’utilizzo di composti vegetali come integratori, alcuni studi hanno valutato l’effetto positivo della curcumina della Curcuma longa, alcaloidi e lattoni steroidei della Withania somnifera (Solanaceae), catechine della Camellia sinensis, proantocianidina dei semi d’uva e gingeroli e shogaoli dello Zingiber officinale (Phillips S.M. et al., 2022).

I dati a favore dell’utilizzo di questi preparati sono comunque ancora limitati.

Nel soggetto sarcopenico si consiglia di intervenire sullo stato catabolico per comprendere la fisiologia delle proteine del soggetto, sullo stato nutrizionale quantificando l’introito proteico giornaliero e il fabbisogno proteico giornaliero.

Viene consigliata un’elevata assunzione di proteine superiore alla dose giornaliera raccomandata (nell’intervallo da 1,2 a 1,6 g/kg al giorno) per prevenire la sarcopenia correlata all’età (Phillips S.M. et al.,2022).

Inoltre, si consiglia:

  • l’uso di aminoacidi essenziali
  • di adeguare l’apporto di acidi grassi polinsaturi omega 3
  • di integrare con creatina o creatinina.

Estremamente importanti sono anche l’integrazione con vitamina D e l’esposizione al sole.

In ultimo, ma sicuramente non ultimo come importanza, sarà quello di utilizzare un protocollo riabilitativo motorio stimolando la capacità di forza: “USE IT OR LOSE IT” cioè usalo o lo perdi (Newton R.,2008), con esercizi di resistenza ed esercizi aerobici per 20-30 minuti tre volte la settimana.

L’attività fisica non deve essere trascurata, infatti in giovani sani dopo 28 giorni di inattività si osserva una perdita di massa magra agli arti inferiori pari al 2%.

 Nei pazienti anziani ospedalizzati, dopo 3 giorni di inattività si osserva una perdita del 10% di massa magra negli arti inferiori.

Quindi la terapia tramite l’attività fisica deve sempre far parte di un protocollo riabilitativo e di prevenzione.

Sarà importante, inoltre il riconoscimento (non sempre facile) del soggetto sarcopenico al fine di agire tempestivamente con dieta e attività fisica e ridurre il più possibile le complicanze.

ATTIVITÀ FISICA NEL SOGGETTO ANZIANO

LE CITOCHINE PRO-INFIAMMATORIE: ASPETTI GENETICI E NUTRIZIONALI

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BIBLIOGRAFIA

  1. Abate M, Di Iorio A, Di Renzo D, Paganelli R, Saggini R, Abate G. Frailty in the elderly: the physical dimension. Eura Medicophys. 2007 Sep;43(3):407-15. Epub 2006 Nov 22. PMID: 17117147.
  2. Bauer JM, Kaiser MJ, Sieber CC. Sarcopenia in nursing home residents. J Am Med Dir Assoc. 2008 Oct;9(8):545-51. doi: 10.1016/j.jamda.2008.04.010. PMID: 19083287.
  3. Brandhorst S, Longo VD. Protein Quantity and Source, Fasting-Mimicking Diets, and Longevity. Adv Nutr. 2019 Nov 1;10(Suppl_4): S340-S350. doi: 10.1093/advances/nmz079. PMID: 31728501; PMCID: PMC6855936.
  4. Dhillon RJ, Hasni S. Pathogenesis and Management of Sarcopenia. Clin Geriatr Med. 2017 Feb;33(1):17-26. doi: 10.1016/j.cger.2016.08.002. PMID: 27886695; PMCID: PMC5127276.
  5. Ding J, Kritchevsky SB, Newman AB, Taaffe DR, Nicklas BJ, Visser M, Lee JS, Nevitt M, Tylavsky FA, Rubin SM, Pahor M, Harris TB; Health ABC Study. Effects of birth cohort and age on body composition in a sample of community-based elderly. Am J Clin Nutr. 2007 Feb;85(2):405-10. doi: 10.1093/ajcn/85.2.405. PMID: 17284736.
  6. Faulkner JA, Larkin LM, Claflin DR, Brooks SV. Age-related changes in the structure and function of skeletal muscles. Clin Exp Pharmacol Physiol. 2007 Nov;34(11):1091-6. doi: 10.1111/j.1440-1681.2007.04752. x. PMID: 17880359.
  7. Newton R.: Strength Exercise: Prevents and Treats Chronic Disease NSCA European Conference, 2008
  8. Phillips SM, Chevalier S, Leidy HJ. Protein “requirements” beyond the RDA: implications for optimizing health. Appl Physiol Nutr Metab. 2016 May;41(5):565-72. doi: 10.1139/apnm-2015-0550. Epub 2016 Feb 9. Erratum in: Appl Physiol Nutr Metab. 2022 May;47(5):615. PMID: 26960445.
  9. Prado CM, Lieffers JR, McCargar LJ, Reiman T, Sawyer MB, Martin L, Baracos VE. Prevalence and clinical implications of sarcopenic obesity in patients with solid tumours of the respiratory and gastrointestinal tracts: a population-based study. Lancet Oncol. 2008 Jul;9(7):629-35. doi: 10.1016/S1470-2045(08)70153-0. Epub 2008 Jun 6. PMID: 18539529.
  10. Thomas DR. Loss of skeletal muscle mass in aging: examining the relationship of starvation, sarcopenia and cachexia. Clin Nutr. 2007 Aug;26(4):389-99. doi: 10.1016/j.clnu.2007.03.008. Epub 2007 May 11. PMID: 17499396.

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Margherita Borsa

Margherita Borsa, nata a Torino, è laureata in Scienze Biologiche e specializzata in Igiene ed in Patologia Clinica. Ha conseguito il Perfezionamento in Biologia Molecolare e il Master in Nutrizione Clinica. Ha lavorato per molti anni come direttore di Laboratorio Analisi. Dal 2005 svolge l’attività di libero professionista come nutrizionista e nutrigenetista interessandosi anche di Nutrizione e Longevità. Inoltre insegna presso l’Università N. Cusano di Roma dove è anche responsabile scientifico del Master di Genetica ed Epigenetica applicata al trattamento Nutrizionale.

Margherita Borsa, nata a Torino, è laureata in Scienze Biologiche e specializzata in Igiene ed in Patologia Clinica. Ha conseguito il Perfezionamento in Biologia Molecolare e il Master in Nutrizione Clinica. Ha lavorato per molti anni come direttore di Laboratorio Analisi. Dal 2005 svolge l’attività di libero professionista come nutrizionista e nutrigenetista interessandosi anche di Nutrizione e Longevità. Inoltre insegna presso l’Università N. Cusano di Roma dove è anche responsabile scientifico del Master di Genetica ed Epigenetica applicata al trattamento Nutrizionale.