Lo scorso 30 marzo, in relazione alla pandemia da Covid-19, è stata resa una dichiarazione congiunta da parte di QU Dongyu, Tedros Adhanom Ghebreyesus e Roberto Azevedo, direttori generali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
L’eccezionalità dell’evento ha portato alla necessità di una comunicazione altrettanto eccezionale, di provenienza delle massime organizzazioni mondiali che curano gli interessi coinvolti dalla pandemia: alimentazione e agricoltura, sanità e commercio.
Diversi i temi affrontati per contrastare conseguenze ulteriormente dannose.
Approvvigionamento alimentare
Il dato di partenza è che “milioni di persone in tutto il mondo dipendono dal commercio internazionale per la loro sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza”.
La prima raccomandazione che nel momento in cui i Paesi adottano misure volte a fermare l’accelerazione della pandemia di COVID-19, “è necessario prestare attenzione a minimizzare i potenziali impatti sull’approvvigionamento alimentare o conseguenze indesiderate sul commercio globale e sulla sicurezza alimentare”.
“Quando agiscono per proteggere la salute e il benessere dei loro cittadini, i paesi dovrebbero garantire che eventuali misure commerciali non interrompano la catena di approvvigionamento alimentare”.
L’ostacolo alla circolazione dei lavoratori dell’industria agroalimentare o il prolungamento dei ritardi alle frontiere per i contenitori di alimenti, “provocano il deterioramento dei deperibili e l’aumento degli sprechi alimentari”.
Un monito anche su misure che possano comportare restrizioni al commercio alimentare a seguito di preoccupazioni ingiustificate sulla sicurezza alimentare: “Se uno scenario del genere si materializzasse, spezzerebbe la catena di approvvigionamento alimentare, con conseguenze particolarmente pronunciate per le popolazioni più vulnerabili e insicure”.
La cooperazione internazionale
“L’incertezza sulla disponibilità di cibo può innescare un’ondata di restrizioni all’esportazione, creando una carenza sul mercato globale. Tali reazioni possono alterare l’equilibrio tra domanda e offerta alimentare, determinando picchi di prezzo e una maggiore volatilità dei prezzi. Da crisi precedenti abbiamo appreso che tali misure sono particolarmente dannose per i paesi a basso reddito e con deficit alimentare e per gli sforzi delle organizzazioni umanitarie per procurarsi cibo per coloro che hanno un disperato bisogno”.
Proprio ricordando le conseguenze di pregresse situazioni critiche, le tre
Organizzazioni per il tramite dei direttori Generali invitano ad impedire la
ripetizione di analoghe misure dannose, ribadendo la necessità di cooperazione internazionale:
“È a volte come questo che più, non meno, la cooperazione
internazionale diventa vitale. Nel mezzo dei blocchi di COVID-19, è necessario
compiere ogni sforzo per garantire che il commercio fluisca il più liberamente
possibile, specialmente per evitare la carenza di cibo”.
La sicurezza alimentare ai tempi del Covid-19
Allo stesso modo, leggiamo nella dichiarazione congiunta “è anche fondamentale che i produttori di alimenti e i lavoratori del settore alimentare a livello di trasformazione e vendita al dettaglio siano protetti per ridurre al minimo la diffusione della malattia in questo settore e mantenere le catene di approvvigionamento alimentare”.
Un pensiero anche ai consumatori finali, in particolare i più vulnerabili che “devono continuare ad essere in grado di accedere al cibo all’interno delle loro comunità sotto severi requisiti di sicurezza”.
Misure per contrastare gli “acquisti di panico”
Proprio in relazione alla tutela dei consumatori, la dichiarazione congiunta raccomanda la necessità che le “informazioni sulle misure commerciali relative ai prodotti alimentari, sui livelli di produzione, consumo e scorte alimentari, nonché sui prezzi dei prodotti alimentari, siano disponibili a tutti in tempo reale”.
In tal modo si riduce l’incertezza e consente a produttori, consumatori e commercianti di prendere decisioni informate; “soprattutto, aiuta a contenere “acquisti di panico” e l’accumulo di cibo e altri oggetti essenziali”.
La nota si conclude con un invito alla solidarietà.
“Ora è il momento di mostrare solidarietà, agire in modo responsabile e aderire al nostro obiettivo comune di migliorare la sicurezza alimentare, la sicurezza alimentare e la nutrizione e migliorare il benessere generale delle persone in tutto il mondo.
Dobbiamo garantire che la nostra risposta a COVID-19 non crei involontariamente carenze ingiustificate di articoli essenziali e aggravi la fame e la malnutrizione.”
(fonte OMS)