La Commissione europea ha pubblicato oggi la quarta relazione sui progressi compiuti nell’attuazione del piano d’azione europeo per la salute contro la resistenza antimicrobica (AMR), adottato a giugno 2017.

La Commissione ricorda che la resistenza antimicrobica, ovvero la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici ed in particolare agli antibiotici, ha un effetto diretto sulla salute umana e animale.

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La AMR è responsabile nella sola Unione Europea di circa 33.000 decessi all’anno, con un costo annuale di 1,5 miliardi di euro per costi sanitari e perdite di produttività.

Risultati e obiettivi nella quarta relazione AMR One Health

Nella quarta relazione vengono riportati notevoli progressi rispetto all’ultima relazione pubblicata a metà del 2019.

AMR One Health – fonte www.ec.europa.eu

La relazione gennaio 2020, per agevolarne la lettura, riporta pedissequamente i pilastri, i campi d’azione e gli obiettivi indicati nel Piano d’azione del 2017:

  • 1. Making the EU a best practice region – (colore rosso)
  • 2. Boosting research, development and innovation (colore viola)
  • 3. Shaping the global agenda (colore verde)

Per ogni campo d’azione si riporta lo stato d’avanzamento ed i risultati.

Hanno influito certamente le riunioni della rete AMR One Health e del comitato per la sicurezza sanitaria per rafforzare la cooperazione e il coordinamento delle visite AMR e One Health negli Stati membri per sostenere l’attuazione dei piani d’azione nazionali One Health.

Fondamentali sono state anche le risultanze dei due rapporti di sintesi pubblicati rispettivamente sulle misure per contrastare la resistenza antimicrobica attraverso l’uso prudente di antimicrobici negli animali e su una serie di audit effettuati nel 2017 e nel 2018 al fine di valutare il monitoraggio e la comunicazione della resistenza antimicrobica nei batteri zoonotici e commensali in determinate popolazioni e alimenti di animali da produzione alimentare.

La prossima relazione sullo stato di avanzamento dovrebbe essere pubblicata entro la fine del 2020.

Approfondimento

Nel giugno 2017 la Commissione Europea ha adottato il piano d’azione UE per la “unica” salute contro la resistenza antimicrobica, come richiesto dagli Stati membri nelle conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2016.

La denominazione ha introdotto un concetto innovativo: EU One Health Action Plan against AMR.

One Health è il fulcro intorno al quale é stata avviato il progetto: One health è il concetto per il quale “la salute degli esseri umani è legata alla salute degli animali e dell’ambiente”.

In questo senso si parla di “unica salute”, stante la correlazione uomo- animali-ambiente dal momento che i microrganismi resistenti esistono nell’uomo, negli animali, nel cibo e nell’ambiente.

La causa principale dell’AMR – è precisato nel piano d’azione – è l’uso antimicrobico: un sistema di sorveglianza AMR One Health viene ritenuto essenziale “per comprendere l’entità del problema, identificare le tendenze, determinare come sono collegati l’uso di antimicrobici e AMR, valutare le politiche e stabilire le priorità”.

Gli obiettivi dell’EU One Health Action Plan against AMR.

Gli obiettivi chiave del piano d’azione AMR One Health trovano fondamento su tre pilastri principali, a cui corrispondono gli intenti dell’UE:

  • Rendere l’UE una realtà territoriale di buone pratiche, “best practice region; e per questo la Commissione, tra le altre cose, si è impegnata a
    • rivedere la legislazione di attuazione dell’UE sul monitoraggio della resistenza antimicrobica nei batteri zoonotici e commensali negli animali da allevamento e negli alimenti, nonché sulla segnalazione di malattie trasmissibili nell’uomo, per tenere conto dei nuovi sviluppi e dati scientifici esigenze di raccolta;
    • migliorare la rilevazione della resistenza antimicrobica nel settore della salute umana fornendo sostegno dell’UE alla collaborazione in rete e attività di laboratorio di riferimento;
    • fornire dati basati su prove, con il sostegno dell’ECDC, dell’EMA e dell’EFSA, sui possibili collegamenti tra il consumo di agenti antimicrobici e il verificarsi di resistenza antimicrobica nell’uomo e nella produzione alimentare animali;
    • definire, con il sostegno dell’ECDC, dell’EMA e dell’EFSA, un numero limitato di indicatori chiave di risultato relativi alla resistenza antimicrobica e al consumo di antimicrobici per misurare i progressi dell’UE e degli Stati membri nella lotta contro la resistenza antimicrobica;
    • contribuire ad affrontare la sicurezza dei pazienti negli ambienti ospedalieri sostenendo le buone pratiche in materia di prevenzione e controllo delle infezioni;
    • sostenere attività finanziate congiuntamente dall’UE e dagli Stati membri per la prevenzione e il controllo delle infezioni in gruppi vulnerabili, in particolare per affrontare i ceppi di tubercolosi resistenti;
    • promuovere l’assorbimento della vaccinazione nell’uomo come misura di sanità pubblica per prevenire le infezioni e il successivo uso di antimicrobici;
    • continuare a promuovere la zootecnia, compresi i sistemi di acquacoltura e zootecnia e i regimi di alimentazione, che sostengono la buona salute e il benessere degli animali per ridurre il consumo di antimicrobici
    • sviluppare linee guida dell’UE per l’uso prudente degli antimicrobici nella medicina umana;
    • promuovere un approccio strategico dell’UE ai prodotti farmaceutici nell’ambiente
Il benessere animale rientra tra i campi d’azione della AMR One Health
  • Promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, e quindi, tra l’altro,
    • sostenere la ricerca sullo sviluppo e la valutazione di interventi che impediscono lo sviluppo e la diffusione della resistenza antimicrobica in contesti diversi come ospedali, comunità e zootecnia;
    • sostenere la ricerca sullo sviluppo di nuovi antimicrobici e prodotti alternativi per l’uomo e gli animali;
    • sostenere la creazione di una rete di ricerca clinica sostenibile a livello europeo, che dovrebbe accelerare gli studi clinici sui medicinali, ridurre i costi e migliorare il coordinamento della ricerca clinica;
    • sostenere la ricerca sullo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici, in particolare test in loco su esseri umani e animali per guidare i professionisti in merito all’uso di antimicrobici;
    • sostenere la ricerca nello sviluppo di nuovi modelli economici, esplorando e analizzando gli incentivi promuovere lo sviluppo di nuove terapie, alternative, vaccini e sistemi diagnostici; esplorare metodologie di valutazione del rischio, con il sostegno di agenzie e organismi scientifici, e utilizzarle per valutare i rischi per la salute umana e animale dalla presenza di antimicrobici nell’ambiente;
    • sostenere lo sviluppo di tecnologie che consentano un degrado efficiente e rapido degli antimicrobici nelle acque reflue e nell’ambiente e riducano la diffusione dell’AMR
  • Definire il programma mondiale, e per questo la Commissione si è impegnata anche a:
    • continuare a contribuire attivamente al lavoro normativo dell’OMS, dell’OIE, della FAO e del Codex Alimentarius sullo sviluppo di ambiziosi quadri internazionali e linee guida relative alla resistenza antimicrobica;
    • lavorare verso un’attenzione politica e un impegno continui ad alto livello per Azione di AMR, incluso nei forum delle Nazioni Unite, il G7 e il G20;
    • promuovere la convergenza normativa internazionale tra l’EMA e altre agenzie di regolamentazione come la Food and Drug Administration ( FDA) e la Japan Pharmaceuticals and Medical Devices Agency (PMDA) sui piani di sviluppo per nuovi promettenti antimicrobici
    • migliorare il coordinamento globale delle attività di ricerca promuovendo il dialogo e la collaborazione tra iniziative di ricerca internazionali

In definitiva, il piano d’azione AMR One Health descrive la programmazione delle azioni contro la resistenza antimicrobica, ponendosi l’obiettivo altresì di rafforzare la collaborazione e la sorveglianza, riducendo le lacune nei dati e creando più sinergie tra le diverse politiche secondo il concetto One Health.

Chiudendo come la Commissione Europea, “Solo l’ambizione sostenuta, l’impegno costante e un’azione concertata possono invertire la tendenza e ridurre questa minaccia globale”.

Redazione