Sicurezza alimentare: gli interventi dei NAS nel mese di ottobre

Nel mese di ottobre, a seguito di operazioni dei NAS, sottoposti a sequesto beni e alimenti per un valore complessivo che supera i due milioni di euro
Pubblicato su Novembre 05, 2019, 12:07 am
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Massicci gli interventi dei NAS nel mese di ottobre a tutela della sicurezza dei prodotti alimentari: questo è quanto emerge dai comunicati pubblicati sul sito del Ministero della Salute.

Ne riassumiamo i principali:

Il NAS di Bari, nel corso di un’ispezione di due stabilimenti specializzati nella produzione di conserve alimentari, ha sottoposto a sequestro amministrativo circa 4 tonnellate e mezzo di alimenti privi di indicazioni relative alla tracciabilità (valore della merce € 55.000).

Il NAS di Latina ha posto sotto sequestro 5 quintali di lupini in salamoia e di quasi 2 tonnellate di olive in salamoia poiché commercializzati in confezioni prive di etichette a norma di legge. Ha inoltre deferito alla A.G. i titolari di due esercizi commerciali accusati di aver posto in vendita della mozzarella “dichiarando che la stessa era prodotta interamente con latte di bufala quando invece, dalle analisi di laboratorio, è risultata contenere anche latte vaccino”. Nei giorni scorsi, i militari hanno segnalato il titolare di un supermercato con annesso caseificio per detenzione di 2 quintali di formaggi in cattivo stato conservazione.
Ancora mozzarella di bufala: il NAS di Caserta ha sequestrato quasi una tonnellata e mezzo di prodotto poiché detenuta in confezioni recanti un lotto di produzione errato (valore della merce circa € 14.000).

Il NAS di Milano ha proceduto, per gravissime carenze igienico-sanitarie, alla chiusura immediata di un laboratorio cucina etnica situato nel centro di Milano, con contestuale sequestro di 5 quintali di prodotti carnei e il deferimento all’A.G. del responsabile dell’attività. Nel corso di un controllo eseguito presso altro ristorante etnico, ha sequestrato circa 3 quintali di olio, oltre un quintale e mezzo di prodotti alimentari (carnei e ittici) e quasi 1500 bottiglie di liquore, “in quanto privi di lotti o informazioni che ne attestassero la corretta tracciabilità”.

Il NAS di Napoli, nell’ambito di servizi mirati al contrasto della panificazione abusiva, ha proceduto al sequestro amministrativo di 2 quintali circa di pane e prodotti da forno, in quanto privi di indicazioni utili alla rintracciabilità (valore della merce circa € 1.000 euro). Presso un esercizio commerciale sito nell’hinterland partenopeo, invece, ha proceduto al sequestro giudiziario di circa 6 quintali di prodotti ittici e carnei, “rinvenuti in cattivo stato di conservazione, insudiciati ed invasi da parassiti” (valore della merce circa € 30.000). Presso altro esercizio ha, invece, sequestrato amministrativamente “circa 3.300 vasetti in vetro contenenti quasi una tonnellata e mezzo di alimenti (fichi ed albicocche) privi di documentazione che ne attestasse la tracciabilità/rintracciabilità”, con contestuale chiusura di un deposito alimentare “abusivo e gravemente carente sotto il profilo igienico sanitario e strutturale”.
Il valore totale dei provvedimenti adottati è di 50.000 euro I Carabinieri hanno, poi, sequestrato un’intera attività produttiva, deferendone il proprietario all’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro giudiziario attrezzature varie e una tonnellata e mezzo circa di trippa, frattaglie bovine ed interiora di bovini, rinvenute/i in pessimo stato di conservazione ed invase da insetti alati.

© Diritti a Tavola

Il NAS di Cremona, presso una ditta specializzata nella commercializzazione di prodotti biologici, ha sequestrato oltre 35.000 lattine di una bevanda per una non conformità in etichetta (valore della merce € 6.000 euro).

Il NAS di Parma presso la piattaforma logistica di una società dedita alla vendita di prodotti online ha rinvenuto e sottoposto a sequestro circa 6.500 confezioni di olio di cocco. Le medesime riportavano in etichetta la dicitura “olio di cocco extravergine”, qualità organoelettrica superiore (extravergine) riservata per legge esclusivamente all’olio di oliva (valore della merce circa € 100.000).

Il NAS di Torino, nell’ambito di controlli nella filiera delle uova, ha deferito tre persone per tentata frode in commercio. Uno degli indagati, infatti, aveva attivato un centro imballaggi uova sprovvisto di registrazione all’Autorità con vendita di uova fresche, di categoria “A”, “diverse per qualità e origine da quelle dichiarate”. Sequestrate quasi 18.000 uova, commercializzate dagli altri due indagati, in quanto riportavano termini minimi di conservazione con date diverse dalle quelle di deposizione. Presso un’azienda agricola, pochi giorni dopo, ha proceduto al sequestro amministrativo di 450 quintali di mais utilizzato per l’alimentazione di animali da allevamento, a loro volta destinati alla produzione di alimenti, in quanto sul mangime “erano presenti escrementi di animali e piume di volatili”.

Il NAS di Viterbo, sempre in ambito di controlli nella filiera delle uova, ha deferito una persona all’Autorità Giudiziaria per maltrattamento di animali.  Presso un’azienda per l’allevamento di galline, infatti, non veniva assicurato il benessere degli animali; le condizioni igieniche dell’azienda erano così deteriorate “da determinare il decesso di numerosi capi avicoli i cui corpi, tra l’altro, non venivano sgomberati e rimanevano in regime di promiscuità con gli animali vivi”. Nel corso di una serie di controlli, successivamente, ha deferito all’Autorità Giudiziaria il titolare di un minimarket per detenzione ai fini della vendita di un quintale e mezzo di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione. Ha, poi, segnalato alle competenti autorità sanitarie i rappresentanti legali di due bar per violazione della normativa sulla tracciabilità, nonché la proprietaria di un deposito mai notificato ai fini della registrazione e carente dal punto di vista igienico sanitario, “all’interno del quale si trovavano due tonnellate e mezzo di alimenti (bevande e snack) del valore complessivo di 20.000 euro”.

Il NAS di Roma, nel corso di una serie di ispezioni effettuati nel settore vinicolo unitamente al personale dell’Ispettorato Controllo Qualità – Repressione Frodi di Roma, ha sequestrato 10 ettolitri di vino detenuto irregolarmente ed oltre 3.000 bottiglie in difetto di etichettatura per mancanza dei dati relativi all’imbottigliatore e al paese di origine. Nell’ambito della medesima operazione, ha appurato presso due aziende la vendita, senza fatturazione, di oltre 1.800 lt di vino. Deferito, invece, in stato di libertà per frode in commercio il responsabile legale di una cantina, in quanto le analisi di laboratorio hanno certificato che le etichette di 820 bottiglie di vino rosso riportavano valori difformi da quelli comunicati. Per detenzione di alimenti vari privi di tracciabilità, omessa applicazione del piano autocontrollo, carenze igieniche ed etichettatura non conforme, durante l’ispezione di un agriturismo e due panifici laziali, disposto il sequestro di 4 tonnellate e mezzo di alimenti vari con sanzioni per un valore di € 18.000. A fine mese i Carabinieri del NAS di Roma hanno effettuato una serie di controlli nella ristorazione tradizionale ed etnica; “per la detenzione di alimenti vari privi di tracciabilità, carenti condizioni igienico sanitarie, con presenza di escrementi di topi e blatte sul pavimento e sulle pareti” disposta la chiusura immediata dell’attività, sequestrati 90 kg circa di alimenti, ed elevate sanzioni amministrative per un valore di 7mila euro.

Le operazioni del NAS nel settore vinicolo a settembre

Il NAS di Brescia ha deferito in stato di libertà la titolare di un’erboristeria sita in un’area turistica per tentata frode in commercio, per aver posto in vendita 134 confezioni di confettura di frutta di produzione industriale dopo averle ri-etichettate in modo da farle sembrare “fatte in casa”.

Il NAS di Salerno, al termine di una serie di controlli amministrativi effettuati unitamente al personale dell’ASL/SA, ha proceduto alla chiusura di due ristoranti e di un deposito alimentare per gravi carenze igienico sanitarie e strutturali, nonché al sequestro amministrativo di oltre 2 tonnellate di prodotti alimentari (ittici, carnei e vegetali) privi di tracciabilità. Nei giorni scorsi, ha eseguito un controllo con il NIL e la ASL del capoluogo di provincia campano, a seguito del quale è stata disposta la chiusura di un’azienda di trasformazione di ortaggi per gravi carenze igienico – sanitarie e strutturali, in assenza dei titoli autorizzativi previsti. Sono stati sequestrati quasi 3 tonnellate di ortaggi (valore dei provvedimenti e delle sanzioni adottate supera i 300.000 euro).   

In un’operazione finalizzata al contrasto delle sofisticazioni alimentari nel settore apistico, il NAS di Catania ha sequestrato oltre 31 tonnellate di miele “racchiuso in fusti anonimi e sprovvisti di certificazione sanitaria”, ponendo i sigilli su circa 12 tonnellate di miele “sprovvisto di rintracciabilità e certificazione sanitaria, stoccato all’interno di un laboratorio non sottoposto al prescritto piano di autocontrollo alimentare” (valore circa € 500.000).

Il NAS di Cagliari ha segnalato all’Autorità Giudiziaria il titolare di un allevamento di bovini, accusato di aver effettuato delle macellazioni abusive.

Il NAS di Foggia ha deferito in stato di libertà l’amministratrice di un pastificio, per presenza nei suoi prodotti alimentari di additivi non autorizzati.

Il NAS di Pescara, invece, a seguito di una segnalazione pervenuta dalla Polizia Stradale, ha segnalato all’Autorità Amministrativa e Sanitaria la responsabile legale di una ditta “per aver utilizzato per il trasporto di alimenti un automezzo privo di registrazione presso la ASL e in cattive condizioni igienico sanitarie”. La ASL di Pescara ha disposto il divieto di vendita e la distruzione di mezzo quintale di pane trasportato sul mezzo, mentre la Polizia Stradale ha proceduto a contestare le previste infrazioni al codice della strada.

Il N.A.S. di Alessandria, durante un’ispezione all’interno di un agriturismo, ha proceduto al sequestro di 100 kg di alimenti vari a base di carne, insaccati, formaggi e verdure poiché pieni di muffe, di quasi 400 litri di vino per violazione delle norme sulla tracciabilità e sull’etichettatura.

Controlli nel settore delle conserve anche per il NAS di Perugia: segnalato all’Autorità Giudiziaria il legale rappresentante di un laboratorio per “presenza diffusa di vermi vivi su pavimento, le attrezzature e gli alimenti, con elevato rischio di contaminazione”. Sottoposto a sequestro amministrativo oltre un quintale di alimenti.

Redazione