Sicurezza nella filiera delle uova: 32 mila le uova irregolari.

I risultati dell'operazione di settembre 2019 per la sicurezza alimentare nella filiera delle uova

Pubblicato su Novembre 07, 2019, 1:42 am
3 mins [post-views]

Nel mese di settembre, contestuale all’incremento di domanda dei prodotti a base di uova nel settore dolciario industriale ed artigianale, è stata avviata una campagna intensiva di accertamenti nella filiera delle uova, al fine di verificare il rispetto della normativa alimentare nel comparto produttivo e commerciale delle uova e dei prodotti derivati.

L’emergenza sanitaria nella filiera delle uova del 2017

L’iniziativa segue il piano che realizzato nell’estate 2017, quando il settore fu investito da un’emergenza sanitaria che prese origine dalla contaminazione di uova e prodotti derivati, a seguito dell’uso illegale dell’insetticida fipronil in allevamenti di galline ovaiole.

Fu realizzato, quindi, un “piano di controllo straordinario”, disposto dal Ministero della Salute, per verificare la regolarità nelal filiera delle uova e degli ovoprodotti, anche provenienti dall’estero, presenti sul mercato italiano.

Da allora, l’attività degli Organi preposti alla tutela della sicurezza alimentare è proseguita senza interruzioni.

Nel corso del 2018 i Carabinieri del NAS hanno eseguito 1.957 ispezioni, prelevando ed analizzando 965 campioni; le Autorità hanno disposto il sequestro preventivo e cautelativo di quasi un milione di uova e di 160 tonnellate di prodotti trasformati.

Nel settembre 2019, irregolarità nel 18% delle imprese ispezionate

La recente operazione di controllo, finalizzata alla sicurezza nella filiera delle uova, ha consentito la verifica di 373 imprese, in 66 delle quali sono state riscontrate irregolarità, con un’incidenza quindi del 18%.

Nel comunicato pubblicato dal Ministero della Salute (fonte www.salute.gov.it), si evidenzia che “Tra le criticità riscontrate, sono state rilevate situazioni di sovraffollamento nella stabulazione degli animali, mangimi in cattivo stato di conservazione, uova vendute per qualità diverse da quelle possedute, prive di tracciabilità o con stampigliature fuorvianti, detenute in condizioni e ambienti non idonei, in alcuni casi in strutture abusive”.

A seguito degli accertamenti, le Autorità hanno disposto il sequestro di oltre 32 mila uova, 4.600 galline ovaiole e 30 tonnellate di mangimi non regolamentari, per un valore commerciale di circa 185 mila euro.

Irregolarità in materia di benessere animali

L’irregolarità degli ambienti dediti al deposito ed imballaggio delle uova, in quanto non censiti e privi dei minimi requisiti sanitari e di sicurezza per i lavoratori, hanno comportato la chiusura o sospensione dell’attività nei confronti di 9 aziende di allevamento, lavorazione e logistica, per un valore economico che supera i 2 milioni di euro.

Al contempo, sono state contestate 101 violazioni amministrative e penali, per un ammontare di € 130.000. e deferite all’Autorità Giudiziaria 7 operatori, ritenuti responsabili di maltrattamento di animali e frode in commercio.

Gli esiti delle analisi di laboratorio finora pervenuti sui 133 campioni prelevati, di uova e di prodotti derivati, non hanno evidenziato irregolarità.

Redazione