Firmato DPCM: proroga delle misure al 3 maggio ma riaprono alcune attività.

Si è appena conclusa la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con le anticipazioni del DPCM di oggi e dei lavori sulla Fase 2.

Pubblicato su Aprile 10, 2020, 8:50 pm
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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa annuncia l’avvenuta sottoscrizione di un DPCM con la proroga delle misure a contrasto del contagio da Covid-19.

Il Premier ha riferito che il Comitato tecnico scientifico conferma i segnali incoraggianti, segno che le misure stiano funzionando.

Per evitare di vanificare il risultato, si è ritenuto necessario mantenere le cautele.

Le misure fino al 3 maggio: le attività produttive

È stato, quindi, firmato un ulteriore DPCM in virtù del quale le misure urgenti di contrasto alla diffusione del Covid-19, dunque, dovranno essere mantenute fino al 3 maggio, per poi iniziare pian piano a riprendere le attività.

La proroga vale anche per le attività produttive, in quanto la tutela della salute è stata messa al primo posto.

È stata preannunciata qualche piccola variazione rispetto all’ultimo DPCM: dal 14 aprile riapriranno cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini e qualche altra attività produttiva come la silvicoltura (taglio della legna) per fornire i combustibili solidi.

Sarà riaggiornato, dunque, l’elenco delle attività produttive non sospese, elenco che allegheremo a pubblicazione avvenuta.

La Fase 2: sanificare intanto i luoghi di lavoro

Il lavoro per la fase 2 è già iniziato” in quanto nella ripresa ci dovremo abituare a convivere con il virus.

Il Premier ha annunciato che per l’organizzazione della Fase 2 si sta lavorando ad un programma che poggia su due pilatri: l’istituzione di un gruppo di esperti che accompagni questa fase di ripresa ed il protocollo per la sicurezza dei luoghi di lavoro.

Il nominato gruppo di esperti sarà presieduto da Vittorio Colao “uno dei nostri manager più stimati anche all’estero” ed annovera diverse personalità tra cui alcuni “ingegni che abbiamo prestato all’estero”.

Il protocollo per la sicurezza dei luoghi di lavoro è stato già siglato con tutte le parti sociali a metà marzo, ma il Comitato tecnico scientifico lo sta integrando e rafforzando per assicurare una ripresa in sicurezza di tutte le attività produttive.

Il Premier consiglia ai datori di approfittare di questa sospensione per sanificare i luoghi di lavoro, attrezzandosi già ora per la corretta applicazione di tutte le misure di prevenzione tra cui la distanza sociale tra i lavoratori.

L’obiettivo è “contenere l’indice di contagio”, abbassarlo sempre di più, “non potendo permetterci una ricrescita della curva di contagio”.

Spazio anche ai trasporti: si dovrà ripensare anche alla logistica dei trasporti, ed è anche per questo che servirà un ausilio degli esperti.

Le misure in ambito UE

Il Presidente del Consiglio ha poi riferito sull’Europa.

Le prime stime indicano la necessità di almeno 1.500 miliardi di euro per fronteggiare questa emergenza europea.

Le proposte ieri messe sul tavolo dai ministri delle finanze dell’Eurogruppo sono un primo passo delle proposte europee; si è compiuto un primo passo ma ancora non è sufficiente.

La principale “battaglia che l’Italia deve condurre sui tavoli europei è quella di un fondo che deve essere finanziato con una vera e propria condivisione economica dello sforzo, come per esempio con gli eurobond”, fondo che dovrà essere disponibile subito.

Il Premier ha, poi, ricordato le ulteriori proposte dell’Eurogruppo tra cui lo schema assicurativo europeo per la disoccupazione, una Cassa di Integrazione gestita a livello europeo, nonché un potenziamento anche della Banca europea degli investimenti.

Redazione