È stato pubblicato sul portale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il Report delle attività dell’ICQRF “Emergenza covid-19 Tre mesi di controlli nella filiera agroalimentare”.
I dati, infatti, riferiscono alle risultanze dei controlli effettuati nel periodo dal 1° febbraio al 30 aprile 2020.
L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari ha effettuato controlli sulle aziende del settore, ma anche vigilanza sugli Organismi di certificazione, attivando 35 attività di vigilanza, di cui 11 per il BIO, 15 per i vini a DO e IG, 7 per i prodotti DOP, IGP e STG e 2 per l’etichettatura Carni.
I numeri dei controlli ICQRF durante l’emergenza Covid-19
Nei primi tre mesi di emergenza COVID-19 nell’ambito dei controlli lungo la filiera agroalimentare
- sono stati impegnati 29 Uffici e 6 laboratori dell’ICQRF
- sono stati effettati 21.172 controlli antifrodesulla filiera agroalimentare
- 2.543 sono state le ispezioni eseguite direttamente presso gli stabilimenti di produzione
- circa il 35% dei controlli è stato effettuato nell’area settentrionale del Paese;
- nelle regioni Lombardia e Veneto è stato eseguito il 17% dei controlli da parte dell’ICQRF, “a garanzia del mantenimento della qualità delle produzioni di regioni che producono le due maggiori Indicazioni geografiche al mondo in termini quantitativi: il Grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “Sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019)”
Dalle evidenze acquisite dalle attività ispettive ed analitiche, non sono state registrate variazioni dei tassi di irregolarità rispetto al periodo precedente la fase emergenziale.
I numeri, invece, sul fronte sanzionatorio, in continuità con le attività del periodo precedente:
- comminate 948 contestazioni amministrative
- depositate 49 notizie di reato all’Autorità Giudiziaria
- eseguiti 57 sequestri per un valore di oltre 3 milioni di euro.
Enorme lo sforzo della filiera agroalimentare italiana
Nel Report ICQRF si prende atto dei risultati comunque conseguiti durante i primi tre mesi di emergenza COVID-19 “per garantire, sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, prodotti di qualità agli italiani durante il lockdown”.
La produzione italiana a marchio nel trimestre febbraio/aprile 2020, infatti, ha riportato i seguenti dati:
- 1,86 milioni di cosce di prosciutto marchiate e 3,8 milioni di vaschette di prosciutto;
- 1,35 milioni di forme di formaggio marchiate e 6,27 milioni di Kg di formaggio grattugiato
- oltre un milione di litri di olio DO/IG
- quasi 15 milioni di Aceto balsamico di Modena
- mezzo milione di kg di riso
- 1,3 milioni di kg di ortofrutta a DO/IG.
I dati del settore vitivinicolo
Anche i dati relativi al settore vitivinicolo, nel bimestre marzo-aprile e quindi in piena emergenza sanitaria, sono soddisfacenti.
Sono stati certificati 2,12 milioni di ettolitri di vino di qualità, pari a circa 283 milioni di bottiglie.
Il vino più certificato è stato il Prosecco, nelle sue tre denominazioni, per 580 mila ettolitri, pari a circa 77 milioni di bottiglie.
La filiera del biologico
La pandemia non ha fermato neppure la filiera BIO, che è cresciuta anche numericamente: dal 1° febbraio 2020 998 nuovi operatorisono entrati nel sistema dell’agricoltura biologica.
L’espansione della superficie coltivata a BIO è pari ad 26.960 ettari.
I controlli ICQRF sul canale e-commerce
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha visto un notevole incremento degli acquisti tramite il canale e-commerce.
L’attività di controllo da parte dell’ICQRF ha riguardato in maniera massiccia anche tale canale di vendita.
Nel trimestre febbraio – aprile l’Ispettorato ha operato 445 interventi per la rimozione, su principali piattaforme di vendita online, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari.
Proprio nello specifico della pandemia, ha partecipato al Piano europeo di controllo sulle vendite e sulla pubblicità “on line” di prodotti alimentari con riferimenti al COVID-19.
L’Istituto, dunque, ha effettuato 35 interventi sul web, segnalando alla Commissione UE 35 prodotti irregolari in quanto vantavano – senza alcun riconoscimento scientifico -in qualche modo funzioni preventive od addirittura curative, nei confronti del Sars-Cov-2.
Tra questi integratori alimentari, estratti di erbe, the, ed anche miele e funghi.
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