Il cannolo siciliano: da Cicerone al Medioevo l’inizio di un trionfo

Nella collezione numismatica 2021 per celebrare la Sicilia è stata coniata una moneta che raffigura anche due cannoli. La storia del cannolo siciliano ed il ricordo di Cicerone.
Pubblicato su Agosto 19, 2023, 4:04 pm
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Chi ha trascorso le vacanze estive in Sicilia ha potuto certamente apprezzare il dolce tipico esportato in ogni continente, il cannolo siciliano.

Sulla storia del cannolo si narrano tante storie e leggende, tanto che anche l’origine del nome appare controverso, oscillando tra le canne utilizzate per dare forma alla “scorza” ed il nome dialettale dei rubinetti delle fontane.

La patria del cannolo siciliano

Patria dei cannoli, resi celebri dall’arte pasticcera palermitana, sembra sia stata Caltanissetta, durante la dominazione araba tra il X e XI secolo

L’origine del nome della città sembra coincidere con una delle leggende tradizionali del cannolo: Qalʿat an-nisā, Castello delle donne come scriveva nell’XI secolo Goffredo Malatesta.

Si dice infatti che il cannolo siciliano sia stato “inventato” dalle donne arabe degli harem della città, anche se altra tradizione attribuisce la novità del dolce alle suore di clausura che organizzarono uno scherzo carnevalesco creando dei finti rubinetti (i cannoli appunti) in una fontana ripieni di ricotta.

L’origine del cannolo, dunque, sembra riferirsi al periodo medievale, ma probabilmente si tratta di una rielaborazione di un dolce siciliano molto più antico.

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La testimonianza di Cicerone

Doveva essere un dolce davvero straordinario se Cicerone nel I sec. A. C. ne lascia traccia, anche se non direttamente riportata.

L’oratore, si sa, era poco incline al piacere della tavola, tanto da riprendere un dettato di Socrate per cui “Cibi condimentum esse famem”, nel senso che è la fame a rendere gustoso il cibo.

Per Cicerone il lato piacevole dei banchetti non erano le ghiottonerie, ma la “compagnia degli amici e dai loro discorsi”.

Proprio per questo colpisce che, di rientro dalla Sicilia nell’ambito di un incarico delicato di difesa dei Siciliani contro Verre, elogiò una pietanza che gli era stata offerta: “tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus”, un tubo farinaceo ripieno di dolcissima crema di latte.

Il ricordo viene riportato nel trattato Siciliani a tavola – Itinerario gastronomico da Messina a Porto Empedocle  di Alberto Denti di Pirajno, pubblicato postumo nel 1970 per le edizioni Longanesi.

I dolci di ricotta della Sicilia antica

La Sicilia era terra di gustosi dolci a base di ricotta sin dai tempi della Magna Grecia almeno.

Proprio un dolce siciliano tipico dell’epoca fu ripreso dai Romani e diventò la caseata, un dolce di ricotta dolcificata con miele (il dolcificatore per eccellenza dell’antichità) all’interno di una sfoglia di pasta. Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, potrebbe essere l’antenata della famosa cassata.

Cannolo siciliano e passito

Ed il passito, che accompagna i cannoli in una moneta da 5 euro coniata nel 2021 a celebrare la Sicilia moneta appena coniata? Anche questa è una lunga storia e ne parleremo.

Piace, intanto, ricordare che il cannolo siciliano ed il passito é un abbinamento molto amato da uno dei personaggi più noti di Andrea Camilleri, il medico legale dott. Pasquano, sulla cui scrivania tra carte e fotografie di morti ammazzati il commissario Montalbano per prima cosa nota una guantera di cannoli giganti con allato ‘na buttiglia di passito di Pantelleria (A. CamilleriIl campo del vasaio, Sellerio Editore Palermo).

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