Il regime alimentare nei fattori di rischio per i tumori

Il tumore in Italia nel 2019, il rapporto Aiom-Airtum

Pubblicato su Settembre 26, 2019, 1:30 pm
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I nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire: la bella notizia di oggi a seguito della pubblicazione del Rapporto I Numeri del cancro presentato da Aiom-Airtum, che annovera anche i fattori di rischio.

Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne), in flessione rispetto alle 373mila nel 2018: 2000 in meno in 12 mesi.

I cinque tumori più frequenti sono quello della mammella, (53.500 casi nel 2019), colon-retto (49000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica (29.700) – Rapporto sui 5 tumori più frequenti.

Il rapporto Aiom-Airtum “I numeri del cancro in Italia 2019” – www.salute.gov.it

Diminuiscono i casi di neoplasie del colon retto, dello stomaco, del fegato e della prostata.

Cambio di rotta per il cancro al polmone: calano le diagnosi per gli uomini, ma aumentano nelle donne (+2,2% annuo), certamente in correlazione alla maggiore diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra le donne.

In crescita anche il tumore della mammella e, per uomini e donne, le neoplasie del pancreas, della tiroide e i melanomi (soprattutto nelle regioni meridionali).

L’incidenza di tumori più alta é registrata in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti), mentre la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti).

La sopravvivenza al tumore

I dati del rapporto presentato oggi destano ottimismo: quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita (erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015), grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening.

In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi.

Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.

La relazione tra alimentazione e fattori di rischio

Nel rapporto “I numeri del Cancro” si evidenzia il rapporto tra alimentazione e rischio tumorale in merito soprattutto alle cinque forme più diffuse.

Per quanto riguarda il tumore alla mammella, circa la correlazione con fattori dietetici e metabolici nei fattori di rischio, leggiamo:

“l’elevato consumo di alcool e di grassi animali e il basso consumo di fibre vegetali sembrerebbero associati ad aumentato rischio di carcinoma mammario. Stanno inoltre assumendo importanza la dieta e quei comportamenti che conducono all’insorgenza di obesità in postmenopausa e alla sindrome metabolica. L’obesità è un fattore di rischio riconosciuto, probabilmente legato all’eccesso di tessuto adiposo che in postmenopausa rappresenta la principale fonte di sintesi di estrogeni circolanti, con conseguente eccessivo stimolo ormonale sulla ghiandola mammaria. “

il consumo di zucchero raffinato tra i fattori di rischio per il cancro del colon-retto

Tra i fattori di rischio nel cancro al colon-retto si evidenzia si riportano “Stili di vita errati, elevato consumo di carni rosse ed insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso ed attività fisica ridotta, fumo ed eccesso di alcol. “

Per quanto riguarda il polmone protagonista dei fattori di rischio é il fumo, mentre per il tumore alla prostata si evidenzia la correlazione eziologica con “L’obesità e l’elevato consumo di carne e latticini, una dieta ricca di calcio (con conseguente elevata concentrazione di IGF-1 ematico)”.

Sul tumore alla vescica , invece, dal punto di vista strettamente dietetico, si segnala che “fattori di rischio sono stati identificati nei composti arsenicali, inquinanti l’acqua potabile, classificati tra icarcinogeni di gruppo 1 dalla IARC nel 2004″

Redazione