Si è tenuto il 6 e 7 luglio 2019 a Valfornace (MC) il primo Festival dedicato al miele novello.

Con il Festival Nazionale dei Mieli Novelli si è voluto far “propria la cultura delle api: rendere fertile l’ambiente, conservarlo e vigilarlo per renderlo produttivo, consapevoli del valore che rappresenta una quotidianità chiamata sempre al migliorare il futuro”.

Grande attenzione per un prodotto di eccellenza nel panorama apistico, derivato dalla prima raccolta delle api in primavera: dai territori alpini a quelli collinari, di pianura e litorali marittimi, l’Italia propone oltre venti tipologie di mieli novelli.

Nel corso dell’evento è stato dato ampio risalto alla fioritura nel territorio nazionale da cui origina il primo miele dell’anno produttivo.

Per le regioni del centro nord le fioriture primaverili originano il miele di acacia, di tarassaco, di ciliegio, di colza, di erica, di melo, di marasca, di tiglio, di lupinella.

Per le regioni del sud e le grandi isole le prime fioriture mediterranee originano il miele d’arancio, di asfodelo, di fieno greco, di lavanda selvatica, di cardo, di rosmarino, di rovo, di sulla, di stregonia.

Per tutti i territori italiani la primavera propone, ovviamente, il miele di millefiori.

Tra i primi millefiori dell’anno attenta analisi è stata riservata al millefiori di spiaggia, prodotto esclusivamente da una particolare fioritura presente sul litorale della Versilia (cisto, tamerice, corbezzolo, pitosforo e elicriso), la cui denominazione distintiva ha certamente caratterizzato il pregio del prodotto.

Protagonisti del Festival anche i mieli primaverili di non facile reperibilità: bergamotto, borragine, ginestrino, mandorlo e trifoglio (alessandrino e incarnato).

Non è mancata una attenta analisi del miele made in Italy. L’offerta dei mieli italiani è stata definita “unica al mondo”, per la qualità produttiva e per la ricchezza e varietà di fioriture ambientali che consentono l’offerta di oltre 56 tipologie di mieli monofloreali, alcuni dei quali ‘esclusivi’ in virtù del loro territorio d’origine.

Fiore all’occhiello il valore della diversità dei singoli mieli in ambito nazionale a seconda della fioritura regionale.

Le analisi polliniche del miele, attraverso il riconoscimento e il conteggio dei granuli pollinici, permettono di risalire all’origine botanica e geografica del miele.

“Nel legame con i territori d’origine, i vari mieli evidenziano la loro appartenenza ai sapori propri dei prodotti tipici che originano il grande patrimonio italiano delle cucine regionali”.

Non è mancato il momento culturale, ricordando grandi poesie: da Pablo Neruda ad Emily Dickinson; dal Pascoli a Eugenio Montale., fino al celeberrimo el canto de la miel di Federico García Lorca.

Anche in questa occasione, il miele protagonista di gustose bevande: molto gradito l’originale cocktail ‘Valfornace Sweet’, servito in un’elegante mug di rame. In programma, all’interno della manifestazione dedicata al miele novello, il 1° Concorso di giovani aspiranti bartender “APERITIF: BEVIAMO IL MIELE?”.

Ed infine, “i numeri del miele” diffusi nel corso dell’evento:

  • Gli apicoltori in Italia sono circa 50.000
  • Il numero complessivo degli alveari supera quota 1.200.000, i quali ospitano oltre 55 miliardi di api
  • La produzione media nazionale (anno 2018) è stimata in oltre 210.000 quintali
  • Il giro d’affari del settore apistico è di circa 60 milioni di euro
  • 5 miliardi è calcolato il valore del servizio di impollinazione svolto dalle api in agricoltura
  • Il consumo di miele in Italia supera quota 500 gr pro-capite
  • Sono circa 1.400 gli apicoltori che operano sul territorio marchigiano
  • 39.922 sono gli alveari presenti sul territorio marchigiano
  • La produzione media marchigiana (anno 2018) è stimata in circa 7.300 quintali
  • L’Italia è l’unico paese al mondo a vantare oltre 60 diverse tipologie di mieli, alcuni dei quali ‘unici’ proprio in virtù del loro territorio d’origine.
  • 2 milioni i fiori necessari alle api per produrre mezzo chilo di miele
  • 150.000 sono i chilometri che le api percorrono per ogni kg di miele
  • ½ cucchiaino è il miele prodotto da un’ape nel corso della sua vita
  • 180 miliardi è il fatturato dell’agroalimentare italiano
  • 5,6 miliardi è il valore dei prodotti al consumo • 5 miliardi è il valore del turismo enogastronomico

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Redazione