INFLUENZA AVIARIA AD ALTA PATOGENICITÀ: ULTIME RACCOMANDAZIONI

Continua a preoccupare il virus dell’influenza avaria ad alta patogenicità. Dal 29 aprile al 23 giugno, in Europa l'HPAI ha colpito un'ampia gamma di specie di uccelli selvatici fino alle coste del Mediterraneo.
Pubblicato su Luglio 14, 2023, 2:33 pm
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Continua a preoccupare il virus dell’influenza avaria ad alta patogenicità.

L’ultimo aggiornamento EFSA conferma che il virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in Europa circola ampiamente tra gli uccelli marini causando un’elevata mortalità, mentre la situazione generale nel pollame si è attenuata.

Desta preoccupazioni un focolaio in gatti in Polonia sul quale sono in corso indagini epidemiologiche.

Il rischio per la popolazione rimane basso, secondo l’ultimo rapporto sull’influenza aviaria dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e del laboratorio di riferimento dell’UE (EURL).

Dal 29 aprile al 23 giugno, l’HPAI ha colpito un’ampia gamma di specie di uccelli selvatici, dalle zone più settentrionali della Norvegia fino alle coste del Mediterraneo.

Gli uccelli marini sono stati trovati morti anche nell’entroterra e non solo lungo le coste.

L’EFSA raccomanda una sorveglianza attiva della malattia negli uccelli selvatici, soprattutto quelli acquatici, per comprendere la circolazione e il mantenimento dei diversi virus HPAI.

L’HPAI nei mammiferi – 24 gatti infetti in Polonia

La maggior parte dei mammiferi selvatici colpiti dall’HPAI sono carnivori che cacciano uccelli selvatici, si nutrono di uccelli selvatici morti o entrambi.

In Polonia sono 24 i gatti domestici risultati positivi all’HPAI A(H5N1); alcuni di loro hanno sviluppato gravi segni clinici che hanno portato alla morte. Risultato positivo anche un caracal (noto anche come lince del deserto) in cattività.

La fonte dell’infezione rimane incerta, poiché finora non è stata dimostrata la trasmissione da gatto a gatto o da gatto a umano.

La presenza di anticorpi è stata rilevata in cinque cani e un gatto senza segni clinici in un allevamento italiano colpito da un focolaio di HPAI nel pollame.

Le raccomandazioni EFSA. Basso rischio per la popolazione generale

L’EFSA raccomanda di aumentare la sorveglianza dei virus HPAI negli animali carnivori selvatici o domestici liberi nelle aree ad alto rischio e di evitare l’esposizione degli animali domestici carnivori ad animali morti o malati (mammiferi e uccelli).

L’ECDC ha valutato che il rischio di infezione da virus HPAI in Europa rimane basso per la popolazione generale e da basso a moderato per le persone esposte professionalmente o in altro modo a uccelli o mammiferi infetti (selvatici o domestici).

Per ridurre ulteriormente il rischio di infezione, gli esperti raccomandano di sensibilizzare la popolazione a evitare l’esposizione a uccelli o mammiferi marini morti o malati.

Fonte EFSA, Atti scientifici di riferimento Avian influenza overview April – June 2023

Redazione