Le api ci giudicano! Proposte, misure ed incentivi per la nuova PAC

“Una PAC per gli impollinatori”: presentato il documento Beelife e UNAAPI con le proposte per la nuova PAC. Le novità e le opportunità

Pubblicato su Febbraio 11, 2020, 7:26 am
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Si è parlato di PAC – Politica Agricola Comune al 36° Congresso AAPI tenutosi a Grosseto, ed in particolare del documento inviato alla Commissione Europea contenente le osservazioni, le opportunità e le indicazioni elaborate in BeeLife Coordinamento Apistico Europeo  (ONG impegnata nella Ue per la salvaguardia di api, impollinatori e biodiversità) ed articolate e proposte in Italia da UNAAPI (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani).

una PAC per gli impollinatori

Già dal titolo “Una PAC per gli impollinatori”, il documento – presentato al Congresso dal Presidente UNAAPI Giuseppe Cefalo – vuole evidenziare la centralità del ruolo degli impollinatori.

L’intento è stato quello di proporre un modello diverso, con la priorità di creare strutture favorevoli ed ottimali agli impollinatori.

Obiettivi della nuova PAC

Gli obiettivi della futura PAC sono incentrati a migliorare una serie di parametri nell’ambiente rurale, per si intende “promuovere lo sviluppo sostenibile e la gestione efficiente delle risorse naturali, quali acqua, suolo e aria, riducendo al contempo la dipendenza chimica” e “contribuire ad invertire il declino della biodiversità, con anche la protezione della fauna benefica, comprese le specie impollinatrici che promuovono l’agrobiodiversità”.

Giuseppe Cefalo illustra la proposta PAC per gli impollinatori – © Diritti a tavola

Gli obiettivi sono ambiziosi” precisa Giuseppe Cefalo, che così li sintetizza: “assicurare un reddito equo, alimentare la competitività, riequilibrare le priorità nella produzione alimentare, attivarsi per il contrasto del cambio climatico, curare l’ambiente, conservare i paesaggi e biodiversità, vivacizzare le aree rurali e proteggere il cibo e la sua alta qualità”.

Obiettivi che, tra l’altro si pongono in linea con il Green Deal Europeo, presentato dalla Commissione europea lo scorso 11 dicembre.

Per approfondimenti sul Green Deal Europeo, leggi
articolo

Elementi di innovazione rispetto alla PAC attuale

La PAC è strutturata in due pilastri:

  1. I PILASTRO, pagamenti diretti
  2. II PILASTRO, la politica di sviluppo rurale

La Pac attuale prevede al primo pilastro la “condizionalità aumentata greening” e al secondo pilastro lo “sviluppo rurale”.

Proprio sul primo pilastro la nuova PAC introduce sia un concetto innovativo, la condizionalità rafforzata (GAEC + SMR) – sia uno strumento innovativo quale quello degli  Eco-schemi.

Per approfondimenti sulla PAC, leggi articolo

Il ruolo degli impollinatori in UE

Prima di entrare nel merito, vengono riportati nel corso della presentazione due dati che finalmente sono stati recentemente quantificati:

  • l’80% dell’impollinazione avviene tramite gli insetti
  • la stima del servizio di impollinazione in UE è pari a 15 miliardi di euro l’anno.

Gli impollinatori diventano così “fulcro di proposte costruttive all’interno della nuova PAC.

Il quadro finanziario della nuova PAC

La proposta del budget nell’intero periodo della nuova PAC è pari a 365 miliardi di euro, di cui una grossa fetta, pari al 73%, è destinato ai pagamenti diretti, mentre il 27% è destinato allo sviluppo rurale (22%) e al sostegno al mercato (5%).

Proprio su queste risorse del 27% (€ 98.000.000.000), spiega Cefalo, le proposte del documento Una Pac per gli impollinatori necessariamente si sono concentrate indicando quali obiettivi la nuova PAC dovrebbe porsi.

La condizionalità rafforzata

Nel primo pilastro il concetto di condizionalità rafforzata si struttura attraverso due strumenti:

  • GAEC (buone condizioni agricole ed ambientali)  che definiscono gli standard per
    • Mitigazione e adattamento al cambio climatico.
    • Far fronte alle sfide per le risorse d’acqua.
    • Protezione e qualità del suolo.
    • Gestione del territorio.
    • Protezione e qualità dell’ambiente
  • SMR – requisiti di gestione obbligatoria connettono la PAC alle altre normative Ue:
    • “Conservazione degli habitat naturali e Direttiva sulla fauna e la flora selvatiche”.
    • “Direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici”
    • “Direttiva sui nitrati”.
    • Elementi della “Direttiva quadro sulle acque”
    • Elementi della “Direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi”.

Misure nella PAC/primo pilastro favorevoli agli impollinatori

tutela della qualità della nutrizione dell’ape

Tra le misure incluse nella condizionalità rafforzata che possono incentivare la presenza degli impollinatori e la biodiversità nei campi, in rapporto alle esigenze specifiche, vengono segnalate:

  1. per garantire risorse alimentari di qualità (polline e nettare)
    1. GAEC 1 “Prati permanenti”
    1. GAEC 8 “Rotazione delle colture”; ricordiamo che tale pratica può contribuire alla riduzione di fertilizzanti e pesticidi e dovrebbe includere cicli di almeno 4 anni, meglio sette, con al massimo due colture di tuberi
    1. GAEC 9 destinazione “Aree non produttive”, ovviamente dal punto di vista agricolo in quanto comunque sono produttive per gli impollinatori.
  2. Per incoraggiare pratiche agricole sostenibili e per garantire un ambiente sano per gli impollinatori:
    1. GAEC 4 “strisce tampone”
    1. GAEC 6 “lavorazione ridotta del terreno”
    1. GAEC 7 “evitare suolo nudo”
    1. SMR 11, 12 E 13 “lotta integrata obbligatoria”; l’inclusione della lotta integrata contro i parassiti (Integrated Pest Managment, IPM) è un punto chiave come criterio di pagamento nell’ambito del I pilastro.
  3. Per fornire risorse idriche incontaminate e di qualità
    1. SMR 1 e 2 “ridurre inquinamento delle acque da fosfati, pesticidi, biocidi, etc

Queste le tre aree, le misure favorevoli per gli impollinatori, ma preliminarmente è fondamentale un concetto: “Tutte le misure devono essere sempre e parallelamente attuate con una riduzione all’uso dei pesticidi” evidenzia il Presidente UNAAPI Giuseppe Cefalo, “L’applicazione della lotta integrata dovrebbe essere un criterio di ammissibilità ai pagamenti nell’ambito del primo pilastro”. In sostanza, “Ti pago, ti incentivo se metti in campo misure di lotta integrata”.

Gli eco-schemi

Il secondo strumento, più complicato ma più innovativo che dà grande opportunità per gli Stati membri, è costituito dagli Eco-schemi.

Gli eco-schemi prevedono un impegno annuale, dove l’annualità è prevista proprio per creare opportunità e flessibilità per gli agricoltori.

La creazione di eco-schemi ha l’obiettivo di premiare gli agricoltori per gli interventi che vanno oltre la condizionalità rafforzata che invece è obbligatoria.

Gli Stati membri devono progettare e proporre gli ecoschemi obbligatoriamente, mentre al momento per gli agricoltori è un sistema volontario.

Il sistema dovrebbe rappresentare il 30% dei pagamenti diretti nella PAC.

Eco-Schema Impollinatori; caratteristiche e opportunità

Veniamo, dunque, alla proposta di Beelife con UNAAPI dell’”eco-schema impollinatori“, che incentivi effettivamente le buone ed efficaci pratiche sviluppate dagli agricoltori a beneficio dell’impollinazione.

Si tratta di un “pacchetto” di misure a sostegno degli impollinatori con criteri di ammissibilità per gli agricoltori che prevede:

  • Misure obbligatorie per le colture annuali
    • Un agricoltore deve includere una o più colture di interesse per gli impollinatori in almeno il 10% della propria superficie agricola ogni anno, che deve essere mellifera e pollinifera
    • Diversificare le varietà di colture piantate in campo, comprese almeno 3 varietà diverse per ciascuna coltura in ciascun periodo di coltivazione
    • Formazione continua per gli agricoltori sugli insetti utili
    • Presenza di elementi paesaggistici (siepi, alberi, strisce di fiori, …); almeno il 5% della superficie agricola deve contenere elementi paesaggistici, il 7% è la soglia per ricevere il finanziamento.
    • Nessun uso preventivo di pesticidi (inclusa la concia delle sementi) e nessun uso di pesticidi persistenti (DT50 inferiore a 15 giorni) e/o con metaboliti pericolosi per gli insetti.
  • Misure obbligatorie per le colture perenni (alcune in comune con quelle previste per le colture annuali)
    • Oltre al periodo di fioritura della coltura, l’agricoltore pianta almeno 2 specie di piante interessanti per gli impollinatori – a fioritura stagionale diversificata – tra i filari di piante in produzione.
    •  Le varietà di colture scelte devono fornire risorse effettive agli impollinatori
    • Diversificare le varietà di colture piantate in campo
    • Formazione continua per gli agricoltori sugli insetti utili
    • Impegno apicoltore, agricoltore, naturalista
    • Presenza di elementi paesaggistici
    • Nessun uso preventivo di pesticidi
    • Se occorre trattare con pesticidi (dopo un approccio di lotta integrata per la gestione dei parassiti), effettuarlo solo dopo il tramonto (quando l’attività di volo degli impollinatori è ridotta).
  • Misure facoltative per le colture annuali
    • Rotazione delle colture (almeno 4 anni, idealmente 7).

Le proposte di BeeLife sugli incentivi

BeeLife propone i seguenti incentivi, ancora in fase di trattazione come precisa Cefalo:

proposti incentivi per apicoltori
  • tra 150 e 450 euro/ha l’anno per gli agricoltori che soddisfino l’ecoschema Impollinatori
  • tra 100 e 300 euro l’anno, invece, per gli apicoltori/naturalisti che interagiscono con gli agricoltori, da definire ancora se a postazione

 Questi eco-schemi devono essere implementati contemporaneamente all’Osservatorio sull’efficacia delle misure, previsto obbligatoriamente nel secondo pilastro della PAC.

Il secondo Pilastro e lo sviluppo rurale

Nel corso della conferenza, sono state illustrate le misure proprie del secondo pilastro:

  • misure agroambientali e climatiche (AECM), tra cui “sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente come l’agroecologia e l’agroforestazione; servizi forestali ambientali e climatici; conservazione e resilienza forestale basate su specie autoctone; metodologie di coltivazione biologica e di precisione; energie rinnovabili e bioeconomia; benessere animale; uso e sviluppo sostenibili delle risorse genetiche (esenti da OGM, per evitare il potenziale inquinamento dei prodotti dell’apicoltura)”.
  • Servizi di consulenza agricola (FAS)
  • Aiuti agli investimenti materiali in azienda
  • Sistemi per la conoscenza e per l’innovazione in agricoltura (AKIS)

 “In quanto secondo pilastro della politica agricola comune (PAC), la politica di sviluppo rurale dell’UE è concepita per fornire sostegno alle zone rurali dell’Unione e far fronte all’ampia gamma di sfide di carattere economico, ambientale e sociale del XXI secolo. Un maggiore grado di flessibilità (rispetto al primo pilastro) consente alle autorità regionali, nazionali e locali di elaborare i loro programmi settennali di sviluppo rurale basandosi su un «menu di misure” europeo. A differenza del primo pilastro, interamente finanziato dall’UE, i programmi del secondo sono cofinanziati dai fondi unioniali e regionali o nazionali”.

François Nègre, 2019, Note sintetiche sull’Unione europea 2019 www.europarl.europa.eu)

Gli Stati membri, peraltro, dovranno impegnare almeno il 30% del proprio budget per lo sviluppo rurale a sostegno delle azioni ambientali e per il contrasto dei cambiamenti climatici.

Le Api ci giudicano!

A concludere, è stato presentata una ulteriore proposta di BeeLife: l’inserimento di un Indice impollinatori, che è stato già proposto durante l’iniziativa ” Pollinator ” della Commissione europea.

In sostanza, le api sono da una parte indicatori della qualità ambientale e dall’altra strumento per valutare l’efficacia dell’attuazione della PAC. Sono il termometro della validità delle nostre azioni.

Un lavoro che ci ha visto impegnati per diversi mesi” ha concluso il Presidente UNAAPI Giuseppe Cefalo, ricordando il lavoro svolto con BeeLife “ma è una strada che vogliamo proporre alle Istituzioni UE, nazionali e regionali. Tutto ciò che riusciamo ad attingere da questo serbatoio e implementarlo nei piani strategici anche nazionali e regionali può essere solo che positivo, per l’apicoltura e una agricoltura più sostenibile”.

Per consultare il documento una PAC per gli impollinatori, clicca qui

Redazione