Ai sensi della legislazione dell’Unione europea (articolo 32, regolamento CE n. 396/2005), l’EFSA ogni anno presenta una relazione sulle risultanze acquisite in merito ai livelli di residui di pesticidi negli alimenti sul mercato europeo.
Il 7 aprile è stato pubblicato l’ultimo Rapporto EFSA, relativo ai dati 2019, sui residui di pesticidi negli alimenti nell’Unione europea.
I dati sono stati prelevati dalle attività di controllo nazionale ufficiali svolte dagli Stati membri dell’UE, dall’Islanda e dalla Norvegia, ma include altresì un sottoinsieme di dati prelevati nell’ambito del programma di controllo coordinato dall’UE (EUCP) che utilizza una strategia di campionamento randomizzato.
Queste le risultanze del Rapporto EFSA:
- nel 2019 sono stati analizzati complessivamente 96.302 campioni di alimenti, dei quali il 96,1% è risultato nei limiti di legge;
- del sottoinsieme di 12 579 campioni analizzato in base al programma EUCP il 98% è risultato nei limiti di legge.
I dati EUCP sui campioni prelevati a caso e i residui di pesticidi
L’EUCP ha analizzato campioni prelevati random in 12 prodotti alimentari: mele, cavoli cappuccio, lattuga, pesche, spinaci, fragole, pomodori, avena in chicchi, orzo in chicchi, vino (rosso e bianco), latte vaccino e grasso di maiale.
Di questi campioni:
- 6.674, ovvero il 53%, sono risultati privi di residui quantificabili;
- 5 664, ovvero il 45%, contenevano uno o più residui in concentrazioni inferiori o pari ai limiti ammessi;
- il 2% infine, cioè 241 campioni, conteneva residui eccedenti il massimo di legge, dei quali l’1% è stato sottoposto a misure legali.
Il programma coordinato utilizza panieri di prodotti analoghi a rotazione triennale, al fine di individuare per prodotti specifici tendenze in aumento o diminuzione.
L’EFSA comunica che rispetto al 2016 il tasso di sforamento risulta
- diminuito per pesche (da 1,9% a 1,5%), lattuga (da 2,4% a 1,8%), mele (da 2,7% a 2,1%) e pomodori (da 2,6% a 1,7%);
- aumentato per fragole (da 1,8% a 3,3%), cavoli cappuccio (da 1,1% a 1,9%), uva da vino (da 0,4% a 0,9%) e grasso di maiale (da 0,1% a 0,3%).
Per il latte vaccino, come nel 2016, non risultano sforamenti rispetto ai limiti previsti.
Nell’ambito dell’analisi dei risultati l’EFSA ha effettuato anche una valutazione dei rischi alimentari. Tale analisi, si legge nel comunicato, suggerisce che i prodotti alimentari analizzati nel 2019 abbiano poca probabilità di rappresentare un problema per la salute dei consumatori.
Le raccomandazioni EFSA
Nel Rapporto, tuttavia, si leggono alcune raccomandazioni per aumentare l’efficienza dei sistemi di controllo europei, al fine di garantire come sempre un elevato livello di tutela dei consumatori.
Tra le altre, dal momento che diversi pesticidi non approvati dall’UE sono stati trovati “ripetutamente in alimenti campionati a caso coltivati nell’UE a livelli superiori ai limiti legali”, e che questi risultati “indicano possibili usi impropri di principi attivi non approvati”, la raccomandazione per gli Stati membri è di indagare sui motivi della loro presenza e/o utilizzo, adottando misure correttive ove opportuno.
Tra gli alimenti in questione sono segnalati mele (acefato, clorpropham), lattuga (clorotalonil), pesche (dieldrin, iprodione), spinaci (clorotalonil, clothianidin, ciflutrin, metomile), fragole (carbofuran), pomodori (clorfenapyr, triadimefon) e uva da vino (iprodione e oxadixil).
Analogamente, atteso che il superamento degli LMR è stato verificato anche per alimenti campionati a caso coltivati in Paesi terzi, l’EFSA raccomanda i controlli all’importazione per queste combinazioni di pesticidi / colture: cavolo cappuccio/clothianidin e tiametossam; lattuga/permetrina; spinaci/permetrina e clothianidin; fragole/dichlorvos; pomodori/acefato, clorfenapir, fipronil, permetrina.
(fonte EFSA)
The 2019 European Union report on pesticide residues in food (EFSA Journal 2021;19(4):6491)
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