Il banchetto etrusco, il simposio alla greca e il banchetto funebre

L'evoluzione del banchetto etrusco e l'importanza della stabilità familiare

Pubblicato su Settembre 22, 2019, 8:16 pm
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L’iconografia del banchetto etrusco patrizio indica chiaramente come il momento del cibo, inteso sia come preparazione che suo consumo, superi il semplice concetto di assunzione di nutrimento per acquisire un forte significato sociale e rituale.

Le immagini dei banchetti nelle tombe di Tarquinia (Museo e Necropoli emozionanti, andateci!!!), i ricchissimi corredi trovati, nonchè la disposizione delle banchine di deposizione nelle tombe ipogee dell’Etruria Meridionale confermano questo assunto.

Ulteriore prova é fornita dalla grande diffusione dei sarcofagi con persone recumbenti, termine tecnico per indicare una figura umana in posizione semisdraiata appoggiata ad un gomito.

Come ci si “sedeva” a tavola?

Nei tempi più antichi le usanze erano diverse: il cibo veniva consumato in posizione seduta, davanti a tavole riccamente imbandite.

Solo intorno alla metà del VI sec. AC si è affermata l’usanza “alla orientale”, cioé di appoggiarsi a lettini sfarzosamente preparati, i klinai, come chiamati dai Greci che esportarono poi l’usanza tra i Tirreni (per noi Etruschi).

Il banchettante di Tolle – Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme

Nel Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme è conservato, tra gli altri interessantissimi reperti che da soli varrebbero a nostro parere un viaggio in quella Città che ha comunque molto altro da offrire, un favoloso coperchio di ossuario rinvenuto nella necropoli della antica Tolle, che rappresenta il primo esempio finora conosciuto di raffigurazione di questo costume del 580 AC circa.

Per un giovane aristocratico etrusco essere ammessi al banchetto rappresentava l’ingresso in società.

La presenza della donna ai banchetti etruschi

Solo successivamente al 500 AC circa le donne poterono parteciparvi così creando grande scandalo presso i contemporanei.

La cultura etrusca, infatti, riconosceva la massima importanza alla famiglia, per cui la stabilità familiare e la sua continuazione erano valori fondanti, tipici delle elite aristocratiche.

Da qui la presenza paritaria della donna, che partecipa attivamente alla vita sociale e alla gestione e al controllo della ricchezza e dei beni alimentari.

La bevanda dei banchetti

il latte era la bevanda dei banchetti più antichi – Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme

Nelle forme più antiche di banchetto etrusco, la ritualità veniva accentuata dall’uso quasi esclusivo di una bevanda considerata sacra dalla notte dei tempi.

Parliamo del latte, usato per la preparazione dei cibi connessi con il sacrificio e che era consumato durante i riti religiosi.

Solo a partire dall’VIII sec AC iniziò ad introdursi l’uso del vino, dapprima consumato solamente dalle classi più elitarie, per il suo costo altissimo di bene di lusso quasi esclusivamente di importazione.

Le cose poi cambiano, lentamente; con l’avvio della produzione locale, il vino è andato diffondendosi contribuendo a modificare radicalmente il rituale del banchetto.

Il Simposio trendy degli Etruschi

L’originario banchetto si evolve verso un più “greco” elegante e raffinato, simposio.

Oggi diremmo più trendy.

ricostruzione del banchetto etrusco – Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme © Diritti a Tavola

Il simposio, il bere insieme, divenne momento di aggregazione sociale, un atto rituale da celebrare con il maggior sfarzo possibile: i raffinati servizi da banchetto e le eleganti forme di vasellame, di importazione diretta o di produzione locale di ispirazione ovviamente greca ne sono eloquenti testimoni.

Parimenti, si usava offrire tavole imbandite con spettacolari portate di carne, soprattutto selvaggina e cacciagione per la funzione eroica della caccia.

Le carni venivano bollite in grandi calderoni di acqua speziata o cotte al camino su alari e con strumenti assai simili agli odierni e quindi servite ai commensali già in piccole porzioni da prendere con le mani.

Per un approfondimento sull’alimentazione degli Etruschi, leggi l’articolo

Facevamo prima cenno all’importanza del nucleo familiare per gli Etruschi; questo si vede anche dall’usanza di celebrare con banchetti sia i rituali festivi per occasioni liete, sia gli eventi dolorosi che lo caratterizzavano, tradizione ancora molto odierna….fortunatamente.

Era consuetudine, infatti, onorare la scomparsa di un familiare con riti che si svolgevano in prossimità delle tombe, presso aree e spazi appositi.

Via degli Inferi a Cerveteri – © Diritti a Tavola

Se posso, un altro consiglio: una gita a Cerveteri a visitare, oltre al Museo in città, la vicina Necropoli della Banditaccia e l’adiacente Via degli Inferi, recentemente nuovamente ripulita e riportata al suo splendore dai volontari del Gruppo Archeologico Romano, Sezione di Cerveteri e Ladispoli, in collaborazione con la competente Soprintendenza.

I funerali, per usare un termine attuale e i momenti lieti erano accompagnati da cibi, musiche, balli e giochi attraverso i quali si riaffermava il cardine del nucleo familiare e la sua integrità

In altri momenti, potremo accennare all’affascinante mondo della ceramica etrusca e cercheremo di tratteggiare il loro mondo del vino.

ANFORE: CONTENITORI CHE PARLANO

Enrico de Zorzi