Da quasi sessanta anni e precisamente dal 1962 la politica agricola comune (PAC) costituisce una sorta di intesa tra l’Europa e i propri agricoltori.
Se alla nascita veniva intesa come sostegno al mercato, negli ultimi decenni la PAC diviene una politica comune, gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio dell’UE, a sostegno dei produttori e del reddito.
È dunque una politica comune a tutti i Paesi dell’Unione europea e trova la fonte giuridica nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea; la politica agricola comune è gestita dalla direzione generale della Commissione europea per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale.
Le attività della attuale PAC 2014-2020, per cui sono stati stanziati 408.31 miliardi pari al 38% del bilancio Ue, sono normate da differenti regolamenti:
Reg. (UE) n. 1305/2013 norme sul sostegno allo sviluppo rurale;
Reg. (UE) n. 1306/2013 finanziamento, gestione e monitoraggio della politica agricola comune;
Reg. (UE) n. 1307/2013 norme per i pagamenti diretti agli agricoltori;
Reg. (UE) n. 1308/2013 recante l’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli;
Reg. (UE) n. 1310/2013 disposizioni transitorie;
Reg. (UE) n. 1370/2013 misure per la fissazione di determinati aiuti e restituzioni connessi all’OCM Unica;
Gli obiettivi principali della PAC, così come indicati dalla stessa Commissione europea, sono:
- sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili
- tutelare gli agricoltori dell’Unione europea (UE) affinché possano avere un tenore di vita ragionevole
- aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali
- preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE
- mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.
Gli strumenti per raggiungere i risultati prefissati sono indicati “pilastri” della PAC e sono:
- fornire sostegno al reddito attraverso pagamenti diretti per promuovere la sicurezza alimentare e l’agricoltura sostenibile (primo pilastro).
- adottare misure di mercato, ovvero norme e misure per regolamentare e sostenere la commercializzazione di prodotti agricoli, l’equilibrio domanda/offerta e per affrontare congiunture difficili (primo pilastro).
- mettere in atto misure di sviluppo rurale (secondo pilastro), volte all’aumento della competitività e delle buone pratiche nonché alla tutela dell’ambiente.
L’attuale PAC 2014-2020 volge al termine, per cui nel giugno 2018 la Commissione europea ha già presentato una serie di proposte legislative sulla PAC oltre il 2020.
I 9 obiettivi della prossima PAC indicati dalla Commissione europea sono:
- garantire un reddito equo agli agricoltori
- aumentare la competitività
- riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare
- azioni per contrastare i cambiamenti climatici
- tutelare l’ambiente
- salvaguardare il paesaggio e la biodiversità
- sostenere il ricambio generazionale
- sviluppare aree rurali dinamiche
- proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute.