Etichettatura europea benessere animali: il si dell’Italia

L'Italia aderisce alla proposta di un sistema europeo di certificazione dei prodotti alimentari attenti al benessere degli animali allevati.

Pubblicato su Febbraio 03, 2020, 5:22 pm
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Si è parlato in questi giorni della proposta presentata dalla Germania in Consiglio Agricoltura dell’UE di un sistema europeo di certificazione dei prodotti alimentari particolarmente attenti al benessere degli animali allevati.

La proposta ha ricevuto l’adesione di dieci Stati membri tra cui l’Italia, mentre Danimarca, Polonia ed Ungheria propongono un sistema su base volontaria.

“Siamo fortemente convinti che l’etichettatura degli alimenti, regolamentata a livello europeo, può agire da volano per il miglioramento dei nostri sistemi di allevamento, ridurre il consumo dei farmaci, e migliorare la qualità dei prodotti e il livello di fiducia dei consumatori”, ha dichiarato a tal proposito la ministra Teresa Bellanova.

“Fornire un’informazione al consumatore, la più completa possibile, per consentire una scelta consapevole dell’alimento, non solo per quanto concerne gli aspetti alimentari e nutrizionali ma anche sulle principali questioni etiche, sta diventando un fattore di competitività da non sottovalutare. La mancanza di una normativa comunitaria in materia ha stimolato la proliferazione di numerose regole produttive che, oltre a disorientare il consumatore, stanno mettendo in crisi il sistema allevatoriale, spesso costretto a mettere in atto impegni diversi a seconda delle principali catene distributive”.

La posizione dell’Italia appare quindi chiara: “Anche a nostro avviso quindi è giunto il momento di introdurre un sistema di etichettatura trasparente, basato sul rigoroso rispetto di regole produttive in grado di valorizzare le migliori pratiche zootecniche e, nel rispetto della biosicurezza, l’allevamento all’aperto, soprattutto quello transumante, la cui pratica è stata recentemente riconosciuta anche dall’Unesco”.

Con l’occasione si è parlato anche di Classyfarm

“In Italia, in collaborazione con Ministero della Salute e le Regioni, stiamo puntando ad una completa integrazione delle azioni di programmazione con quelle di controllo attuate lungo le filiere produttiva – ha messo in evidenza la ministra – e intendiamo utilizzare, a supporto del sistema di certificazione ed etichettatura dei prodotti di origine animale, il sistema di misurazione del benessere animale Classyfarm, presentato ai Capi servizi veterinari nel corso della riunione di Helsinki nel novembre scorso”.

Il benessere animale come strumento anche ai fini della sostenibilità, in quanto “gioca un ruolo di primo piano nel miglioramento della sostenibilità delle produzioni zootecniche e nella lotta contro la resistenza antimicrobica e rappresenta quindi uno degli obiettivi chiave da raggiungere nel prossimo ciclo di programmazione della Politica agricola comune, sia per sostenere la competitività delle diverse filiere zootecniche che per la gestione delle problematiche sanitarie. Per questo servono adeguati sostegni economici pubblici per gli allevatori”.

Prendono posizione, tramite un comunicato stampa CIWF Italia, Enpa, Greenpeace e Legambiente le quali “accolgono con favore la proposta di etichettare secondo il potenziale di benessere animale i prodotti di origine animale in maniera univoca in tutta l’UE, ma chiedono al Ministro Bellanova di sostenere l’indicazione dei diversi metodi di allevamento in etichetta e criteri ambiziosi per l’etichettatura degli allevamenti al coperto. Se l’etichetta benessere animale, ad esempio, non indicasse chiaramente se un animale è allevato in gabbia o meno i cittadini si sentirebbero ingannati”.

(fonte MIPAAF)

Redazione