Il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) l’organo di controllo dell’agroalimentare del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF).
La sua istituzione trova la fonte nell’art. 10 del decreto-legge 18 giugno 1986, n. 282, “Misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari”, convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto 1986, n. 462.
Tra i compiti a livello nazionale ci sono:
■ prevenzione e repressione delle frodi in commercio dei prodotti agroalimentari nonché dei mezzi tecnici di produzione per l’agricoltura;
■ vigilanza sulle produzioni di qualità registrata che trovano la fonte da normativa nazionale e/o UE (DOP, IGP, Bio, …);
■ contrasto della commercializzazione irregolare di prodotti agroalimentari introdotti da Stati membri o Paesi terzi, nonché dei fenomeni fraudolenti che generano situazioni di concorrenza sleale tra gli operatori e sanzioni per il corretto funzionamento degli accordi interprofessionali.
Per le analisi di sua competenza, l’Ispettorato si avvale anche degli istituti di ricerca e di sperimentazione agraria, nonche’ della collaborazione tecnico scientifica di istituti universitari e di altri istituti pubblici qualificati, con i quali si stipulano apposite convenzioni di durata triennale.
Periodicamente l’ICQRF pubblica i bollettini Cantina Italia e Frantoio Italia sulle quantità detenute in Italia di vino (il primo) e di olio (il secondo).
Gli Uffici territoriali dell’ICQRF
L’ICQRF è strutturato sul territorio italiano in 10 Uffici territoriali e 19 Uffici di Area.
Gli uffici ispettivi espletano controlli sugli aspetti merceologici e qualitativi dei prodotti agroalimentari, al fine di tutelare il consumatore e salvaguardare la leale concorrenza tra gli operatori del settore.
In particolare, gli uffici territoriali verificano
- la conformità dei processi di produzione;
- la corrispondenza delle materie prime e dei prodotti ottenuti dalla loro lavorazione/trasformazione lungo la filiera (rintracciabilità);
- l’esistenza e l’idoneità dei sistemi di tracciabilità adottati dagli operatori;
- la correttezza e la veridicità delle informazioni riportate in etichettatura;
- la regolare tenuta della documentazione amministrativa e contabile;
- l’adempimento agli obblighi giuridici connessi ai regimi di qualità.