LA PRATICA DEL DIGIUNO COME STRATEGIA ALIMENTARE: IL CORSO DI FORMAZIONE

Il 24 febbaio 2024 a Roma ed in contemporanea diretta streaming si terrà il Corso di Formazione "LA PRATICA DEL DIGIUNO COME STRATEGIA ALIMENTARE".
Pubblicato su Febbraio 21, 2024, 6:25 pm
11 mins

Diritti a Tavola è media-partner di un nuovo evento formativo di grande attualità che si terrà il 24 febbraio 2024 a Roma, in via Don Carlo Gnocchi n. 3 ed in contemporanea diretta streaming “LA PRATICA DEL DIGIUNO COME STRATEGIA ALIMENTARE”.

Roma, 24 febbraio 2024

LA PRATICA DEL DIGIUNO COME STRATEGIA ALIMENTARE

via Don Carlo Gnocchi n. 3 presso Università Niccolò Cusano
e in contemporanea diretta streaming

MEDIA PARTNER

L’evento è organizzato da U.P.A.I.NU.C. (Università Popolare Accademia Internazionale di Nutrizione Clinica) con il patrocinio dell’Università Niccolò Cusano ed è accreditato ECM; è rivolto

  • a Medici, Odontoiatri, Biologi, Farmacisti, Dietisti, Psicologi, Fisioterapisti, Infermieri con riconoscimento di 8 crediti ECM, e
  • potranno partecipare al corso, per interesse personale, anche altre categorie sanitarie

L’occasione è importante per conoscere la pratica del digiuno come strategia alimentare, con approccio scientifico anche per fornire una corretta informazione su un tema di sempre maggiore attualità.

ISCRIZIONE ON LINE

Come il digiuno può integrarsi nell’ambito di una strategia alimentare? Ne parliamo con il dott. Maurizio Lupardini, Medico – chirurgo specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta, Omeopata, Responsabile del Corso

Perché il digiuno possa configurarsi come una pratica – integrativa ovvero assoluta – di impostazione di un percorso alimentare per il mantenimento od il ripristino del benessere psico-fisico é fondamentale conoscerne ed approfondirne gli aspetti caratterizzanti. Il corso di formazione si pone questo obiettivo.

Da qui l’importanza di conoscere cosa accade al nostro corpo ed alla nostra mente durante il digiuno in termini biochimici, fisici e psicologici. Cosa è il digiuno? Quali sono i diversi tipi di digiuno? Come si fa a digiunare e chi può fare il digiuno? Come organizzare una dieta nella quale sia contemplato il digiuno? Sono solo alcune delle domande alle quali questa attività formativa cercherà di fornire delle risposte.

Si parlerà nel Corso del 24 febbraio anche di digiuno intermittente?

Si parlerà di digiuno tenendo presente che le più recenti ricerche hanno posto in evidenza come il digiuno, inteso anche come digiuno intermittente, possa avere dei benefici sulla salute.

Tali benefici non deriverebbero, in maniera esclusiva, dalla conseguente perdita di peso bensì da ulteriori e più importanti fattori che rendono il digiuno una modalità d’intervento e di gestione che necessariamente deve essere conosciuta da parte dei professionisti della nutrizione.

Vi sono conferme, infatti, che una corretta pratica del digiuno, condotta in accordo con personale competente, intervenga nel:

  • regolare il metabolismo degli zuccheri e l’insulino-resistenza;
  • combattere l’infiammazione,
  • ridurre la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo c.d. “cattivo” e di conseguenza diminuire il rischio cardiovascolare;
  • riequilibrare i livelli dell’ormone della crescita (GH) indispensabile questo per il metabolismo proteico nella perdita di peso e nella forza muscolare;
  • migliorare le performance cognitive.

Parla di accordo con personale competente. Quindi esclude il fai da te?

Gli aspetti di cui ho parlato e la necessità di una formazione specifica che anima il Corso dimostra che un piano così articolato deve essere fatto necessariamente sotto la supervisione di professionisti che studiano l’assetto psicologico, fisico e nutritivo della persona per valutarne l’eventuale assenza di controindicazioni alla pratica del digiuno come strategia alimentare.

Il Corso del 24 febbraio ha come obiettivo proprio quello di fornire ai partecipanti gli strumenti idonei per identificare quali siano i soggetti che possono giovarsi del digiuno e come gestire il percorso d’intervento.

Dott. Lupardini, come é strutturato il Corso e quali sono gli strumenti di cui parla?

Il Corso è strutturato in 5 sessioni:

Nella prima si descriverà cosa è il digiuno, anche sotto un profilo innovativo. Parleremo

  • della “mente” del digiuno (motivazioni, aspettative, credenze legate al digiuno),
  • degli aspetti psicologici e fisici del digiuno
  • delle sue indicazioni e controindicazioni nelle situazioni di attuale interesse (insulino-resistenza, obesità, disturbi cardiovascolari, disturbi neurologici, empowerment psico-fisico).

Nella seconda sessione verranno definite le implicazioni biochimiche e fisiche del digiuno, per poi, nella terza sessione, analizzarsi i diversi tipi di digiuno (digiuno intermittente, mima digiuno, digiuno prolungato) dal punto di vista genetico e epigenetico e cosa fare per gestire al meglio le fasi pre, durante e post digiuno nelle varie situazioni fisopatologiche.

Nella quarta sessione verranno presentati eventuali integratori o supplementi fito-nutrizionali utili per supportare e mettere a frutto i benefici del digiuno ed infine nella quinta sessione, si farà pratica di tecniche di autoconsapevolezza quali meditazione ed autoipnosi per una funzionale gestione del digiuno, richiamando strumenti che sono materia del Master di II livello in Ipnosi e Tecniche di Rilassamento Integrato Università “Niccolò Cusano” di cui sono Direttore e docente.

Cosa accade durante il digiuno? Lo chiediamo al dott. Mauro Miceli, Farmacologo, specialista in Biochimica clinica, docente del Corso

Lo scopo di questo modulo è illustrare i cambiamenti biochimici e metabolici che avvengono durante le varie fasi del digiuno, da quello breve limitato alle 16 ore fino a arrivare ai digiuni molto prolungati. 

È importante capire le basi biologiche che consentono all’organismo di potersi adattare alla mancanza di cibo, anche in condizioni di estrema carestia. 

Saranno anche illustrati i benefici di certi tipi di digiuno a scopo terapeutico, quale digiuno intermittente, in cui mi avvalgo della collaborazione della mia fidatissima allieva Elisabetta Villa

Nella seconda parte del modulo di mia competenza verranno illustrate le possibilità di supporto nelle situazioni di digiuno offerte dalla nutraceutica e della fitoterapia, soprattutto finalizzate allo sfruttamento delle risorse metaboliche ai fini di un mantenimento ottimale della massa corporea

Dott. Margherita Borsa, Biologa Nutrizionista Nutrigenetista e docente del Corso, come possiamo ringiovanire le cellule, prevenire i tumori e allungare la durata della vita?

Facendo la “fame”.

Si è visto che la fame attiva determinati geni. Solo in presenza di una riduzione dell’apporto calorico infatti, si attivano geni preziosi in grado di aiutarci a prevenire malattie come cancro, diabete e Alzheimer. 

È a stomaco vuoto che entrano in azione le sirtuine – fondamentali per combattere l’invecchiamento, aumentare l’energia e la resistenza allo stress, le quali sono invece «intorpidite» dalla moderna consuetudine di consumare tre pasti al giorno, che si sia affamati o meno.

Quando si attivano le sirtuine, in tutto l’organismo prende avvio la riparazione di tutto il Dna danneggiato. Attivate dalla fame restano silenti e praticamente inutilizzate fino al momento in cui lo stomaco comincia a “brontolare”.

Quindi quando abbiamo appetito, le sirtuine sono occupate a passare in rassegna le cellule e riparare quelle danneggiate.  Poiché sembra che le anomalie dei geni siano la causa di invecchiamento e degenerazioni cancerogene, limitare l’assunzione di cibo e quindi praticare dei digiuni può fare ringiovanire le cellule e prevenire i tumori.

Quando si segue un digiuno, la prima reazione dello stomaco vuoto è la secrezione della motilina, ormone, prodotto dalle cellule del duodeno e della prima porzione del digiuno che previene il reflusso gastro-esofageo e causa la contrazione dello stomaco il quale invia all’intestino il cibo rimasto.

Se lo stomaco non ha nulla da inviare all’intestino in reazione alle contrazioni indotte dalla motilina, lo stomaco sentendosi vuoto stimola la produzione della grelina da parte della mucosa gastrica.

Questo ormone attiva l’ipotalamo il quale a sua volta induce l’appetito e inibisce la secrezione di insulina. Quando l’organismo ha fame ma non ha nulla da digerire, comincia ad attaccare il grasso viscerale immagazzinato nell’addome per convertirlo in nutrienti.

Durante questo processo le cellule adipose secernono l’adiponectina la quale previene l’arteriosclerosi e pulisce il sangue. Questo ormone però viene inibito quando mangiamo spesso, infatti non è molto attivo nelle persone obese.

Esistono vari tipi di digiuno: intermittente, la mima digiuno, il digiuno ad un solo pasto al giorno. 

Digiunare per 5 giorni può contribuire a resettare il sistema immunitario e a rendere più efficace l’azione della chemioterapia. Il digiuno intermittente attiva l’autofagia (lett. mangiare sé stessi) e induce il corpo a mettersi in una modalità di autoriparazione. La dieta 5:2 permette di perdere peso, migliorare la sensibilità all’insulina, può promuovere le facoltà cognitive, ridurre il rischio di patologie cardiache, abbassare i livelli di zucchero nel sangue.

Anche per questo, come diceva il dott. Lupardini, la cosa importante è che il digiuno non sia improvvisato poiché possiamo andare incontro a malnutrizione e che ci si affidi, quindi, a personale qualificato prima di praticarlo.

CORSO 24 FEBBRAIO 2024 – ROMA E DIRETTA STREAMING – LA PRATICA DEL DIGIUNO COME STRATEGIA ALIMENTARE

ISCRIZIONE ON LINE 

Master di II livello in Ipnosi e Tecniche di Rilassamento Integrato Università “Niccolò Cusano” – Roma


Monica Grant

Presidente e Coordinatore Comitato Scientifico di Diritti a Tavola

Presidente e Coordinatore Comitato Scientifico di Diritti a Tavola