Dal 9 al 15 marzo si svolgerà la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH)
Wash è un’Associazione, con partner in 100 Paesi, che si prefigge di migliorare la salute delle popolazioni di tutto il mondo attraverso il raggiungimento di una progressiva riduzione nel consumo di sale.
Obiettivo è il raggiungimento di meno di 5 grammi al giorno (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio), target raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS).
In molti Stati una percentuale tra il 60 e l’80% del sale consumato non viene aggiunto durante la cottura dei cibi o a tavola, ma è già presente negli alimenti confezionati.
Un consumo eccessivo di sale “favorisce l’aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie dell’apparato cardio-cerebrovascolare correlate all’ipertensione arteriosa, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale, ed è stato associato ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi e malattie renali”.
A livello globale ogni persona consuma tra gli 8 e i 15 grammi al giorno, ma, secondo la WASH la riduzione a meno di 5 grammi potrebbe comportare una prevenzione di circa 2,5 milioni di decessi ogni anno.
La settimana mondiale 2020 è stata dedicata al tema “Hide and Seek” (Nascondi e cerca) e mira soprattutto “a sensibilizzare l’industria alimentare e il settore della ristorazione sull’importanza della riformulazione dei prodotti e a incoraggiare i Governi e i professionisti della salute a favorire nella popolazione una maggiore consapevolezza sui benefici di un ridotto consumo di sale, secondo le raccomandazioni dell’OMS”.
Le 5 azioni concrete raccomandate da WASH per ridurre il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno
- usa erbe, spezie, aglio e agrumi al posto del sale per aggiungere sapore al tuo cibo
- scola e risciacqua verdure e legumi in scatola e mangia più frutta e verdura fresca
- controlla le etichette prima di acquistare per scegliere prodotti alimentari meno salati
- riduci gradualmente il sale alle ricette preferite, le tue papille gustative si adatteranno
- non mettere a tavola sale e salse salate, in modo che anche i più giovani della famiglia si abituino a non aggiungere il sale.
Il consumo di sale in Italia
L’OMS, lo ricordiamo, ritiene che il consumo di sale non deve superare i 5 grammi al giorno.
Il consumo medio giornaliero di sale in Italia è risultato superiore a 10 grammi negli uomini ed 8 nelle donne; tra 6 e 18 anni i ragazzi consumano 7,4 g di sale al giorno e le ragazze 6,7 g).
La percentuale media di sale assunto dagli Italiani non perché aggiunto in fase di cottura ma perché già è presente negli alimenti acquistati è pari al 64%; gli alimenti con maggiore apporto di sale sono pane e prodotti da forno, formaggi e salumi.
Con questi numeri è chiaro che limitare il sale aggiunto nell’ambiente domestico non può essere l’unico strumento per combatterne il consumo eccessivo.
I consigli del Ministero della Salute
- Leggiamo attentamente l’etichetta nutrizionale per scegliere, in ciascuna categoria, i prodotti a minore contenuto di sale e cercare i prodotti a basso contenuto di sale, cioè inferiore a 0.3 grammi per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio)
- Riduciamo l’uso di sale aggiunto in cucina, preferendo comunque, ove necessario, minime quantità di sale iodato.
- Limitiamo l’uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, maionese, salse, ecc.) e utilizziamo in alternativa spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi.
- Non portiamo in tavola sale o salse salate, in modo che non si acquisisca l’abitudine di aggiungere sale sui cibi, soprattutto tra i più giovani della famiglia.
- Riduciamo il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola).
- Scoliamo e risciacquiamo verdure e legumi in scatola, prima di consumarli.
- Evitiamo l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.
(fonte Ministero della Salute, scarica opuscolo Poco sale…per guadagnare salute)