L’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare e la nutrizione (AESAN) ha comunicato di aver ricevuto informativa, attraverso il Sistema coordinato per lo scambio rapido di informazioni (SCIRI), dell’avvenuta notifica da parte delle Autorità sanitarie della Comunità autonoma dell’Andalusia di diversi casi di intossicazione alimentare provocato dal batterio Listeria monocytogenes associati al consumo di carne del marchio “La Mechá”.

La listeriosi, infatti, é una delle malattie per cui in Europa ed anche negli USA sono previste reti di sorveglianza sulla sicurezza alimentare con obbligo di denuncia.

L’epidemia in Spagna

Un primo focolaio di intossicazione alimentare è stato individuato il 5 agosto in una città nella provincia di Siviglia; successivamente altri focolai sono stati dichiarati tra il 12 ed il 14 agosto.

L’AESAN ha dichiarato che proprio alla vigilia di Ferragosto il laboratorio incaricato delle analisi dei campioni ha confermato la positività alla Listeria monocytogenes associata alla carne di marca “La Mecha”, Produttore MAGRUDIS, SL., la quale ha immediatamente e volontariamente provveduto ai ritiri di legge e alle comunicazioni ai consumatori

L’allerta per listeriosi è rivolta precisamente a tutti i prodotti fabbricati da maggio in quanto la data di scadenza è di tre mesi.

La distribuzione ha interessato principalmente l’Andalusia e soltanto in misura minore le Comunità autonome di Madrid ed Estremadura (il prodotto sembra non aver raggiunto la Catalogna).

Immediati gli inviti alle misure precauzionali

Immediato l’invito delle Autorità ad astenersi dal consumare il prodotto e di rivolgersi immediatamente ad un centro sanitario in caso di sintomi se già consumato; l’invito, inoltre, è stato esteso anche alle misure precauzionali volte ad evitare il rischio di contaminazione incrociata da un prodotto contaminato a un altro.

 Come confermato successivamente dall’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare e la nutrizione, l’allerta riguarda segnatamente più prodotti confezionati con marca “Mecha” ed in particolare, secondo le indicazioni in etichetta:

  • Chicharrón andaluz
  • Lomo al jerez Lomo al pimentón
  • Lomo casero al pimentón
  • Crema de carne mechada 250 g
  • Crema de carne mechada 465 g;
  • Manteca colorá 250 g
  • Manteca colorá 465 g
  • Pringá estilo casero 250 g e 465 g
  • Zurrapa de hígado 250 g e 465 g; lomo blanca 250 g e 465 g
  • Zurrapa lomo roja 250 g e 465 g

Attivata la rete di allerta europea (Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi – RASFF), ma l’Agenzia tende a precisare che la notifica agli altri Stati membri è stata effettuata non come “avviso”, ma come “informazione per l’attenzione”, atteso che il prodotto non risulta essere stato distribuito al di fuori  della Spagna.

Ma cosa è la Listeria?

Quando parliamo in campo alimentare di Listeria, in realtà ci si riferisce principalmente alla Listeria monocytogenes, annoverata dalla Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) tra i pericoli biologici.

La Listeria appartiene, infatti, al genere di batteri gram-positivi “Listeria” dell’ordine Bacillales (a cui appartiene anche lo Stafilococco, altro batterio responsabile di tossinfezioni alimentari).

La Listeria monocytogenes  è responsabile della malattia “listeriosi”, che colpisce tanto l’essere umano quanto gli animali. La listeriosi é, allo stato, una malattia non frequente, ma grave soprattutto in età infantile o senile e per le donne in gravidanza e le persone con deficit del sistema immunitario, con un tasso di mortalità intorno al 12%.

L’epidemia spagnola segue altri casi che hanno destato preoccupazioni nel 2019; nel mese di giugno l’EFSA ha riferito sul Focolaio epidemico plurinazionale (Danimarca, Estonia, Svezia, Finlandia, Francia) di Listeria monocytogenes collegato ad alcuni  prodotti confezionati di salmone e trota affumicati a freddo.

Ed infatti il batterio può essere presente in molti alimenti, tra cui latticini (in particolare formaggi a pasta molle), pesce affumicato, carne e ortaggi crudi.

Quali precauzioni contro la listeriosi?

La migliore strategia di lotta alla listeriosi passa attraverso una efficiente prevenzione, che si può facilmente attuare applicando le generali norme di igiene e attenzione generalmente previste anche per le altre tossinfezioni alimentari.

La prevenzione è compito comune, che parte dal consumatore e coinvolge il distributore fino al consumatore:

  • il produttore deve seguire le buone pratiche di fabbricazione, rispettare le prassi igieniche garantendo un costante ed efficace controllo della temperatura;
  • catena del freddo che deve essere mantenuta e rispettata dal distributore, anch’egli onerato delle buone pratiche igieniche;

Le raccomandazioni al consumatore

L’Istituto superiore di Sanità negli scorsi anni ha diramato un comunicato con le Istruzioni e Raccomandazioni per la prevenzione della listeriosi:

  • per il lavaggio e la manipolazione degli alimenti: risciacquare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, prima di mangiarli, tagliarli o cuocerli; asciugare i prodotti e separare le carni crude dai cibi cotti
  • per la cucina: assicurare l’igiene dei piani di lavoro e dei taglieri dopo la manipolazione di cibi crudi e degli utensili di cucina; mantenere, dunque, il frigorifero entro i 4°C e congelatore sotto i -17°C
  • per la cottura della carne: cuocere e per di più accuratamente e completamente il cibo derivato da animali
  • per la conservazione sicura degli alimenti: consumare i cibi precotti e non conservare i prodotti refrigerati oltre la data di scadenza; eliminare tutti i prodotti scaduti; dividere gli avanzi di cibo in contenitori poco profondi per farli raffreddare più velocemente, chiuderli e consumarli entro 3-4 giorni.

Raccomandazioni particolari per i soggetti a rischio

L’ISS raccomanda ulteriori cautele per le donne in gravidanza e le persone immunodepresse:

  • evitare di mangiare panini contenenti carni o altri prodotti elaborati da gastronomia senza che questi vengano nuovamente scaldati ad alte temperature
  • evitare di contaminare i cibi in preparazione con cibi crudi e/o provenienti dai banconi dei supermercati e delle delicatessen
  • non mangiare formaggi molli se non si ha la certezza che siano prodotti con latte pastorizzato
  • evitare il consumo di paté di carne freschi e non inscatolati
  • non mangiare, inoltre, pesce affumicato, a meno che non sia inscatolato in forme che non deperiscono a breve scadenza.

Per il video diffuso dalla EFSA sulla listeriosi clicca qui

Redazione