L’EFSA ha pubblicato il documento di Valutazione di nuove informazioni sul bisfenolo S (BPS), in risposta alla decisione ai sensi del regolamento REACH (CE) n. 1907/2006
Il Documento interviene, dunque, nella procedura di assistenza scientifica per quanto riguarda i materiali a contatto con gli alimenti (FCM) – Question Number EFSA-Q-2019-00299.
L’uso di bisfenolo S (BPS) è, infatti, autorizzato ai sensi del regolamento (UE) n. 10/2011, riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, nel testo consolidato attualmente in vigore (29.8.2019).
In particolare, è autorizzato come monomero in materiali plastici a contatto con alimenti (FCM) con un limite di migrazione specifica (LMS) di 0,05 mg / kg di alimenti.
L’utilizzo di BFS ed il quesito della Commissione europea
L’uso di bisfenolo S (BPS) è effettivamente utilizzato nella produzione di materiali plastici a contatto con alimenti (da contenitori a bottiglie di plastica), anche in sostituzione del Bisfenolo A (BPA), la cui tossicità é stata dimostrata da diversi studi tanto da suggerire anche il claim BPA-free.
Alla luce di recenti dati, però, lo stesso EFSA riporta nel documento alcune preoccupazioni: Il BPS “è un sospetto CMR (cioè ha sospette proprietà cancerogeni) e un sospetto endocrino dirompente; ci sono indicazioni che potrebbero avere effetti sulla riproduzione e inoltre sono state sollevate preoccupazioni basate sulla sua somiglianza strutturale con bisfenolo A (BPA)”.
La Commissione europea ha chiesto, pertanto, all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) di valutare l’effetto sull’attuale autorizzazione di BPS in plastica FCM delle risultanze emerse dagli ultimi studi presentati dal Registrante in risposta alla decisione dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) sulla valutazione delle sostanze ai sensi della Regolamento REACH (CE) n. 1907 / 2006.
Con una riserva, però: la richiesta è formulata “sebbene tali informazioni non siano sufficienti per consentire all’EFSA di valutare pienamente se l’autorizzazione di BPS ai sensi del regolamento (UE) n. 10/2011 è ancora conforme al regolamento FCM”.
Gli studi sul BFS richiamati dall’EFSA
L’EFSA stessa riporta la consistenza degli studi esaminati: These studies include an Extended One Generation Reproductive Toxicity Study (EOGRTS), with developmental neurotoxicity (DNT) and immunotoxicity (DIT) cohorts (OECD test guideline (TG) 443), and a toxicokinetic (TK) study (OECD TG 417) in rats.
Il NOAEL (dose massima che può essere somministrata senza apprezzati effetti tossici) più basso dell’EOGRTS è stato identificato per tossicità dello sviluppo e immunotossicità dello sviluppo alla dose BPS di 20 mg/kg di peso corporeo al giorno.
Il NOAEL per la tossicità sistemica generale è stato individuato nella dose media di 60 mg/kg, mentre la neurotossicità per lo sviluppo, la fertilità e le prestazioni riproduttive non sono state influenzate nemmeno a dosi elevate testate di 180 mg / kg di peso corporeo al giorno.
Gli studi riferiscono che il BPS viene rapidamente metabolizzato ed eliminato dai ratti.
Gli studi tossicologici successivi all’autorizzazione
In ogni caso, il BPS resta sotto la lente di indagine, secondo la riserva già espressa dalla Commissione.
L’EFSA, infatti, riferisce di essere a conoscenza che altri studi tossicologici sono stati pubblicati dopo l’autorizzazione del BPS, ma che non ha preso in considerazione, nel documento di valutazione, l’intero set di dati tossicologici disponibili per questo composto.
Per tale ragione, raccomanda la raccolta di dati sull’uso del BPS in plastica FCM e sulla migrazione nel cibo con cui è a contatto, nel contesto del possibile uso in alternativa al bisfenolo A (BPA).
ZOONOSI ED AGENTI ZOONOTICI. IL RAPPORTO EFSA 2018
Il documento di Valutazione di nuove informazioni sul bisfenolo S (BPS) – fonte EFSA