Paura ed impudenza.
In questi giorni assistiamo a due fenomeni opposti: da una parte viene registrato un eccessivo abuso delle eccezioni alle limitazioni di movimento (passeggiata o esercizio fisico che dura chilometri, spesa alimentare frazionata più volte al giorno,…) dall’altra una ricerca compulsiva di consigli e suggerimenti per proteggersi, senza guardare alla fonte.
Si ingenera una confusione che rischia di far perdere l’obiettivo reale in questo momento: contrastare la diffusione del Covid-19 limitando gli effetti negativi non soltanto sulla salute ma anche sul tessuto socio-economico.
Da qui la necessità di informare diffondendo i consigli e i chiarimenti provenienti da fonti istituzionali.
Contagio per contatto da superfici e oggetti (tra cui cibi confezionati), improbabile purché…
Sul rischio di contagio per contatto da superfici, proprio per contenere allarmanti post o audio in circolazione, alla conferenza stampa del 15 marzo il dott. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha dichiarato che il Covid-19 “Sopravvive su superfici anche per giorni, ma il contagio è improbabile”.
Dati sperimentali indicano che il coronavirus possa sopravvivere su superfici diverse per più o meno tempo (da qualche ora a qualche giorno), contrastato però da disinfezione o anche fenomeni naturali come sole e pioggia. Il contagio avviene attraverso droplet (saliva nebulizzata) o contatto attraverso le mani.
Il dott. Brusaferro ha invitato a seguire le raccomandazioni già diffuse dalle istituzioni:
- lavarsi le mani frequentemente e correttamente (sulla modalità del lavaggio delle mani, vai all’articolo indicazioni Ministero della salute)
- non toccare viso, naso occhi e bocca;
- disinfettare le superfici con prodotti a base di cloro o alcol (il virus è comunque sensibile ai disinfettanti, ha precisato);
- mantenere la distanza interpersonale di sicurezza di un metro.
Il virus si tramette per via alimentare?
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.
È sicuro bere l’acqua del rubinetto, infatti le pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) ed alla fase finale di disinfezione.
(Fonte: ISS – Ministero della Salute).
Ricordiamo che già nei giorni scorsi erano state già smentite dall’ISS le “bufale” secondo le quali bere bevande calde od assumere vitamic C aiutasse a combattere il coronavirus.
I vademecum e le FAQ ufficiali
Il decalogo su coronavirus dell’Istituto Superiore della Sanità (agg. 24 febbraio 2020)
Ecco i dieci messaggi del manifesto:
- Lavati spesso le mani
- Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
- Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
- Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
- Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
- Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
- I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi (indicazione valida oggi per tutti i pacchi, salvo la problematica delle superfici di cui diremo dopo)
- Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
- In caso di dubbi non recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112
(fonte IIS)
I sintomi a cui fare attenzione, i numeri da chiamare, come proteggere i familiari, dove fare il test. La Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (9 marzo 2020)
1. Quali sono i sintomi a cui devo fare attenzione? Febbre e sintomi simil-influenzali come tosse, mal di gola, respiro corto, dolore ai muscoli, stanchezza sono segnali di una possibile infezione da nuovo coronavirus.
2. Ho febbre e/o sintomi influenzali, cosa devo fare? Resta in casa e chiama il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica.
3. Dopo quanto tempo devo chiamare il medico? Subito. Se ritieni di essere contagiato, chiama appena avverti i sintomi di infezione respiratoria, spiegando i sintomi e i contatti a rischio.
4. Non riesco a contattare il mio medico di famiglia, cosa devo fare? Chiama uno dei numeri di emergenza indicati sul sito www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
5. Posso andare direttamente al pronto soccorso o dal mio medico di famiglia? No. Se accedi al pronto soccorso o vai in un ambulatorio senza prima averlo concordato con il medico potresti contagiare altre persone.
6. Come posso proteggere i miei familiari? Segui sempre i comportamenti di igiene personale (lavati regolarmente le mani con acqua e sapone o usa un gel a base alcolica) e mantieni pulito l’ambiente. Se pensi di essere infetto indossa una mascherina chirurgica, resta a distanza dai tuoi familiari e disinfetta spesso gli oggetti di uso comune.
7. Dove posso fare il test? I test vengono eseguiti unicamente in laboratori del Servizio Sanitario Nazionale selezionati. Se il tuo medico ritiene che sia necessario un testti fornirà indicazioni su come procedere.
8. Dove trovo altre informazioni attendibili? Segui solo le indicazioni specifiche e aggiornate dei siti web ufficiali, delle autorità locali e della Protezione Civile.
(fonte IIS)
I Consigli della Croce Rossa Italiana
In risposta ai tanti documenti che in questi giorni circolano anche nel web attribuitile ed invece disconosciuti, la Croce Rossa ha pubblicato un proprio vademecum ufficiale
In sostanza la Croce Rossa ribadisce quanto già indicato dall’IIS in collaborazione con il Ministero della Salute.
Gli spostamenti. La FAQ del Governo
La regola generale di cui al DPCM 11 marzo 2020 è: Si deve evitare di uscire di casa. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari o per gettare i rifiuti. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione la cui veridicità sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato.
E’ possibile uscire per assistere i parenti anziani non autosufficienti, ma in quanto persone più vulnerabili bisogna proteggerli dai contatti il più possibile o per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé secondo i provvedimenti giudiziali.
Chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5 deve rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari solo se rientranti nelle categorie espressamente previste dal DPCM 11 marzo 2020, la cui lista è disponibile a questo link (allegato 1 e allegato 2).
Non è possibile raggiungere la propria casa di vacanza, in assenza di residenza o domicilio.
È possibile uscire di casa con il proprio animale da compagnia per le sue esigenze fisiologiche, ma senza assembramenti e mantenendo la distanza di almeno un metro da altre persone; è possibile portarlo dal veterinario ma solo per esigenze urgenti.
Sulle passeggiate e le attività motorie
Il Governo ha chiarito le modalità di consenso alle passeggiate ed alle attività motorie, proprio in ragione delle interpretazioni contrastanti che venivano diffuse.
Si può uscire per fare una passeggiata? La risposta é positiva ma solo per andare al lavoro, per motivi di salute o per necessità ovvero per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati. Ad esempio, è giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana. Inoltre è giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all’aperto. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi dell’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di 1 metro fra le persone. Restano fermi gli adempimenti e le disposizioni in materia di autodichiarazione.
È consentito fare attività motoria? Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo. Sono sempre vietati gli assembramenti. Non è necessaria alcuna autodichiarazione. In caso di controlli, le autorità di pubblica sicurezza possono comunque richiedere di dichiarare il perché dello spostamento e chiedere comunque la dichiarazione come per gli spostamenti in generale. Nei casi di ripetute violazioni del generale divieto di assembramento, può essere disposta la chiusura temporanea del parco, del giardino o dell’area pubblica ove la popolazione tenda ad assembrarsi.
Posso utilizzare la bicicletta? La bicicletta è consentita per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria. È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Quanti passeggeri possono viaggiare in automobile? Si può andare in due in moto? Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro. Non è possibile andare in due in moto, non essendo possibile la distanza minima di un metro. Questi limiti non valgono se i mezzi sono utilizzati solo da persone conviventi.
(fonte www.governo.it; FAQ)
Il turismo; bar e ristoranti all’interno delle strutture ricettive
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare.
I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
Non è prevista la sospensione delle attività delle strutture turistico-ricettive di alcun tipo. Alberghi, bed and breakfast, agriturismi, case vacanze e affittacamere possono quindi proseguire regolarmente la propria attività.
I bar e i ristoranti all’interno degli alberghi e delle strutture ricettive possono continuare a svolgere la propria attività esclusivamente in favore degli ospiti di dette strutture e nel rispetto delle precauzioni di sicurezza vigenti.
Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.
(fonte www.governo.it; FAQ)