Cosa accade se gettiamo 1,5 Kg di cibo a settimana? Come nasce lo spreco alimentare

I dati diffusi in occasione della 6^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare: quanto e quale cibo viene sprecato.

Pubblicato su Febbraio 05, 2020, 4:10 pm
4 mins [post-views]

Diffusi oggi i dati sullo spreco alimentare, in occasione della 6^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, celebrata nella sede FAO di Roma.

Lo studio è stato presentato dal progetto 60 Sei ZERO dell’Università di Bologna –Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari con il Ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero dello spin off Last Minute Market.

Lo spreco di cibo dimostra una flessione: dai 63 Kg di cibo a testa del 2015, lo spreco oggi si si attesta sui 37 kg pro capite.

I dati sullo spreco alimentare

Lo spreco alimentare di filiera, nei comparti produzione e distribuzione, è nettamente inferiore allo spreco del “consumatore finale”.

Lo spreco domestico, infatti, vale quasi 12 miliardi di euro, contro i 3 miliardi dello spreco di filiera; leggiamo i dati sintetici (fonte www.sprecozero.it)

spreco in campo € 833.576.183 (5,5%)
Spreco nell’industria € 1.050.724.941 (7,0%)
Spreco nella distribuzione € 1.291.731.289 (8,6%)
Spreco domestico € 11.858.314.935 (78,9%)

Il valore complessivo, dunque, supera i 15 miliardi di euro, pari allo 0,88% del Pil nazionale.

Lo spreco alimentare “in casa”

I dati diffusi “sono quelli dello spreco reale nelle case degli italiani”, monitorati per la prima volta attraverso il test dei Diari di famiglia eseguito con il progetto Reduce del Ministero dell’Ambiente – Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari.

spreco alimentare soprattutto a cena

Il valore dello spreco domestico è allarmante, se pur in calo, ed ammonta ad un valore esorbitante se pensiamo alle capacità di una famiglia.

Vediamo, allora, il dato proiettato nell’ambito di un singolo ambiente familiare ed apparirà evidente che “tutto torna” e che il contributo per abbattere lo spreco alimentare è decisamente fattibile.

La ricerca ha dimostrato che la famiglia italiana getta (spreca…) 84,9 kg di cibo in un anno: “a livello nazionale significa sprecare circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo in un anno, per un costo di 8,5miliardi €. circa lo 0,6%del Pil”.

In particolare, lo spreco settimanale è pari ad 1,5 kg di cibo e il pasto che lo genera maggiormente é la cena.

Nella spazzatura finiscono soprattutto verdure, latte e latticini, seguiti da frutta e prodotti da forno.

In sostanza é “solo” un chilo e mezzo di cibo a settimana a generare una perdita ingente a livello non soltanto economica ma anche ambientale.

…e quello “fuori casa”

Oltre allo spreco domestico, incidono altri fattori.

Nella grande distribuzione, vengono gettati 9,5 kg/anno di alimenti per mq di superficie di vendita negli ipermercati e 18,8 kg/anno per mq nei supermercati.

Lo studio pilota di Reduce ha fatto emergere lo spreco alimentare nelle mense scolastiche: quasi un terzo del pasto viene gettato, pari al 29,5% del cibo offerto.

Educazione alimentare contro lo spreco

L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market / Swg sull’Economia circolare, la sostenibilità e gli sprechi illustra i provvedimenti utili a contrastare lo spreco alimentare.

Educazione alimentare, ma non solo: “più di 7 italiani su 10 ritengono che la via da percorrere sia quella dell’educazione alimentare (72%), il 26% propone packaging di nuova generazione e 1 italiano su 5 (20%) provvedimenti normativi con incentivi e sanzioni legati allo spreco del cibo”.

Leggi articolo sull’anteprima del 4 febbraio

Redazione