Ristorazione: le linee guida per la riapertura

Dal 18 maggio riaprono le attività di ristorazione. I protocolli e le linee guida da rispettare per la sicurezza, pena la sospensione.

Pubblicato su Maggio 16, 2020, 11:08 pm
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Il decreto-legge del 16 maggio n. 33 (pubblicato in G.U. 125/20) dispone la riapertura delle attività di ristorazione a partire dal 18 maggio.

Le attività, ai sensi dell’art. 1, “devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.

Pena la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

I destinatari delle linee guida per la riapertura della ristorazione

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha provveduto alla stesura di Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative, anche per il settore della ristorazione.

Le indicazioni si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali.

Devono dunque adeguarsi alle indicazioni i gestori di ristoranti, pizzerie, trattorie, self-service, bar e pub, pasticcerie e gelaterie, rosticcerie.

Il documento è destinato, espressamente, anche all’attività di catering; se la somministrazione di alimenti avviene all’interno di una organizzazione aziendale terza, dovranno essere rispettate le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione.

Le indicazioni per la ristorazione

Le indicazioni del Protocollo di sicurezza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome prevedono diverse misure di prevenzione.

Bisogna predisporre un’adeguata informativa sulle misure di prevenzione adotatte, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità.

La temperatura corporea potrà essere rilevata, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C.

Riteniamo utile ricordare che la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, deve avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente.

Non è possibile dunque identificare il cliente e registrare il dato acquisito.

È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, soprattutto all’ingresso ed in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.

Posti a sedere e distanziamento interpersonale

Nel caso in cui l’esercizio abbia posti a sedere, bisogna

  • privilegiare l’accesso tramite prenotazione
  • mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni
  • non consentire l’accesso a più clienti di quanti siano i posti a sedere.

Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, occorre consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.

Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

La misura del distanziamento sociale all’interno delle attività di ristorazione nel Protocollo in questione rappresenta una grande novità rispetto al recente Protocollo INAIL.

I tavoli e le sedute, infatti, devono essere disposti in modo che sia garantito il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale (responsabilità individuale).

La distanza interpersonale di un metro tra i clienti può essere ridotta soltanto in caso di adozione di barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.

La Regione Campania ritiene che la distanza di un metro vada calcolata dal tavolo.

Consumazione al banco e buffet

La consumazione al banco può avvenire soltanto se é assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti (salva la precedente eccezione).

Senza tale misura, al banco non è possibile consumare bevande o alimenti.

La consumazione a buffet, invece, non è consentita.

Ulteriori misure: utilizzo delle mascherine e areazione

Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima di ogni servizio al tavolo.

I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti al tavolo.

La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (ad esempio schermi). In alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani.

In ogni caso, bisogna prediligere le modalità di pagamento elettroniche, preferibilmente al tavolo.

Negli esercizi di ristorazione bisogna, poi, favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni; bisogna escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

Pulizie e disinfezione

Già si è precisato che nei locali adibiti a servizi igienici deve essere eseguita la pulizia più volte al gionro.

Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, nonché degli utensili dal momento che devono essere evitati il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc).

Per quanto riguarda i menù, tenuto conto che la superficie può essere veicolo di contagio, il Protocollo indica di prediligere la consultazione online sul proprio cellulare.

Diversamente, occorre predisporre i menù in stampa plastificata da disinfettare dopo l’uso, oppure su supporti cartacei a perdere (monouso).

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