A Carnevale, frappe o chiacchiere? Nell’antica Roma, Frictilia

Cosa si mangiava nell’antica Roma durante la festa considerata l’ispirazione del nostro Carnevale? Le Frictilia, antenate delle chiacchiere o frappe. Gli ingredienti “segreti” di Apicio
Pubblicato su Febbraio 18, 2022, 3:10 pm
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"LA RICETTA DI IERI" di De Cibi Historia. ? In ogni articolo proponiamo antiche ricette, di epoche lontane o delle nostre tradizioni locali, raccontandone l'origine e le curiosità. Per chi vorrà dilettarsi in cucina, non mancheranno i consigli per trasformarla nella "ricetta di oggi" ?.

Immancabili nelle tavole durante il periodo di Carnevale, è uno dei dolci che vanta maggiori nomi (oltre trenta) e “ricette segrete”.

Ci riferiamo alle frappe o chiacchiere, cenci o bugie di carnevale, il dolce carnevalizio della tradizione familiare.

Ma a quanto risale questa tradizione?

Il “Carnevale” nell’antica Roma

Semel in anno licet insanire”, una volta l’anno è lecito far follie, dicevano gli antichi Romani.

Il Carnevale come lo intendiamo oggi ha origini antiche; la tradizione lo associa ai Saturnalia, feste popolari in cui ci si mascherava e ci si lasciava andare a scherzi e divertimenti.

Una particolarità di queste feste è che si invertiva il ceto sociale, gli schiavi “si mascheravano” da liberi e i ricchi da poveri e viceversa.

I Saturnalia romani, però, si festeggiavano a fine dicembre, in concomitanza con il solstizio d’inverno; con il tempo, la festa slitta in prossimità dell’equinozio di primavera diventando così nel tardo Medioevo il Carnevale.

Probabilmente, proprio dal fatto che al suo termine inizi il periodo quaresimale il Carnevale prende il nome: una delle possibili origini etimologiche della Festa, infatti, deriva dal “carnem vale”, l’addio alla carne in vista dell’astensione quaresimale.

Le antiche frappe

Non sono soltanto maschere e scherzi il legame del Carnevale con i Saturnali: nell’antico ricettario attribuito ad Apicio cosa troviamo infatti?

Le Frictilia, antenate delle nostre frappe, la cui ricetta è scritta nel De re coquinaria.

Si trattava, allora come ora, di dolci con pochi ingredienti e semplici, la cui prelibatezza era data dalla frittura e dalla dolcezza del condimento.

Le chiacchiere oggi sono cosparse di zucchero o tuffate nel cioccolato; nell’antica Roma le Frictilia erano frittelle a base di uova e farina di farro (la sfoglia veniva tagliata a bocconcini), fritte nello strutto e poi tuffate nel miele.

E così venivano distribuite durante le feste dei Saturnali.

La ricetta di ieri: Frictilia

Proponiamo una ricetta che richiami le Frictilia:

  • 500 g. di farina di farro
  • 3 uova medie
  • 2 cucchiai di olio, fino a rendere la frolla morbida
  • olio per friggere (o strutto)
  • miele q.b.

Fare riposare l’impasto per un’ora circa, poi stendere la frolla e ritagliare delle strisce sottili secondo la forma che preferite.

Friggere in olio le sfoglie così ottenute (l’uso antico romano prevede la frittura in strutto o grasso animale).

Nel caso in cui vogliate usare una friggitrice ad aria per una cucina più leggera, si consiglia di stendere la sfoglia più sottile e spennellare con poco olio prima della cottura.

Scopri di più sulle friggitrici ad aria (link pubbl.)

Una volta cotte, bagnare le frictilia in miele caldo, far raffreddare e servire.

IL PANE DOLCE FRITTO. DAL PRIMO TUTORIAL ALLA RICETTA MEDIEVALE.

De Cibi Historia