Nuovi alimenti e insetti: primo ok dell’EFSA

Insetti nel piatto? L’EFSA ha pubblicato il 13 gennaio la prima valutazione scientifica sulla sicurezza della larva della tarma della farina come nuovo alimento.
Pubblicato su Gennaio 15, 2021, 8:31 am
11 mins

Insetti nel piatto? Potrebbe mancare ancora poco per l’appovazione nell’Unione Europea di nuovi alimenti costituiti da insetti.

Cominciamo con le larve delle tarme della farina.

L’EFSA ha pubblicato il 13 gennaio 2021, nell’ambito di richieste di valutazione di nuovi alimenti, la prima valutazione scientifica completa di un prodotto proposto come nuovo alimento derivato da insetti.

Cenni sulla normativa relativa ai nuovi alimenti

Ai sensi della normativa dell’Unione Europea qualsiasi cibo che non sia stato consumato “in modo rilevante” prima del maggio 1997 è da considerarsi un nuovo alimento.

La categoria comprende

  • nuovi alimenti
  • alimenti da nuove fonti
  • nuove sostanze utilizzate nei prodotti alimentari
  • nuove modalità e tecnologie per la produzione di alimenti.

Nel novembre 2015 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato un nuovo regolamento relativo ai nuovi alimenti, modificando il regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio e abrogando il regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1852/2001 della Commissione.

Il regolamento (UE) 2015/2283 relativo ai nuovi alimenti ha introdotto la centralizzazione della procedura di valutazione e di autorizzazione (testo consolidato 11.12.2015).

Dal 1° gennaio 2018 la Commissione europea ha il compito di autorizzare i nuovi alimenti e, come parte della procedura, può chiedere all’EFSA di effettuare una valutazione scientifica dei rischi al fine di stabilirne la sicurezza.

L’autorizzazione degli alimenti tradizionali come nuovi alimenti

La procedura di autorizzazione per la notifica di alimenti tradizionali (consumati per tradizione ovunque al di fuori dell’Europa) provenienti da Paesi terzi è semplificata; sono richieste prove della sicurezza d’impiego in almeno un Paese extraeuropeo per un periodo di 25 anni.

La notifica viene inviata alla Commissione europea e poi inoltrata a tutti gli Stati membri e all’EFSA; entro quattro mesi dal ricevimento di una notifica valida, è possibile presentare obiezioni sulla sicurezza dell’immissione sul mercato dell’alimento tradizionale notificato.

Le valutazioni scientifiche da parte dell’EFSA

Dall’entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti il 1° gennaio 2018, come precisa nel comunicato, l’EFSA ha ricevuto un gran numero di richieste di valutazione in merito a un’ampia varietà di fonti di alimenti sia tradizionali che inedite.

Le richieste di valutazione includono prodotti erboristici derivati da piante, alimenti a base di alghe e frutti non autoctoni, oltre a diverse varietà di insetti commestibili.

La dott.ssa Helle Knutsen, biologa molecolare e tossicologa, membro del gruppo di esperti dell’EFSA sulla nutrizione umana e presidente del gruppo di lavoro sui nuovi alimenti, ha dichiarato a tal proposito: “Le richieste di valutazione di nuovi alimenti sono talmente varie che abbiamo bisogno di competenze scientifiche diversificate per valutarle. Tanto per citarne alcune: nutrizione umana, tossicologia, chimica e microbiologia. La composizione del gruppo di lavoro le riflette e, insieme, i nostri scienziati formano un gruppo multidisciplinare di grande esperienza”.

Gli insetti commestibili

Ermolaos Ververis, chimico ed esperto EFSA in scienza degli alimenti che ha coordinato l’elaborazione del primo parere adottato su insetti usati come nuovi alimenti, ha dichiarato: “Gli insetti sono organismi complessi, e ciò rende problematica la caratterizzazione della composizione dei prodotti alimentari da essi derivati. Comprenderne la microbiologia è di fondamentale importanza, considerato anche che si consuma l’insetto intero.

Vari cibi derivati da insetti vengono spesso dichiarati fonte di proteine per l’alimentazione.

“Le formule a base di insetti possono essere ad elevato contenuto proteico, benché i livelli proteici utili possono risultare sovrastimati quando sia presente la chitina, una delle principali sostanze che compongono l’esoscheletro degli insetti. Un nodo fondamentale della valutazione è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine, per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni allergiche. Tali reazioni possono essere provocate dalla sensibilità individuale alle proteine di insetti, dalla reazione crociata con altri allergeni o da allergeni residuati da mangimi per insetti, ad esempio il glutine.

È un lavoro impegnativo perché la qualità e la disponibilità dei dati varia, e c’è molta diversità tra una specie di insetti e l’altra”.

Ci sono anche ragioni non di natura scientifica che rendono impegnativo lo studio dei nuovi alimenti.

“La marea di richieste di valutazione comporta una notevole mole di lavoro e i termini di scadenza delle valutazioni sono talvolta troppo ravvicinati, soprattutto se le richieste mancano di dati scientifici essenziali”, ha aggiunto la dott.ssa Helle.

“Ma la collaborazione tra esperti è stimolante, ed è gratificante sapere di contribuire a salvaguardare la sicurezza dei nostri cibi”.

La questione oltre la valutazione dei rischi scientifici

La novità di usare insetti nei cibi ha suscitato un grande interesse da parte del pubblico e dei media, per cui le valutazioni scientifiche dell’EFSA sono ritenute cruciali per i responsabili politici che debbono decidere se autorizzare o meno tali prodotti prima della loro immissione sul mercato dell’UE.

Giovanni Sogari, ricercatore in ambito sociale e consumeristico all’Università di Parma, ha dichiarato: “Ci sono ragioni derivanti dalle nostre esperienze sociali e culturali, il cosiddetto ‘fattore disgusto’, che rendono il pensiero di mangiare insetti repellente per molti Europei. Con il tempo e l’esposizione tali atteggiamenti potranno mutare”.

Mario Mazzocchi, esperto di statistica economica e docente presso l’Università di Bologna, ha affermato: “Ci sono chiari vantaggi ambientali ed economici nel sostituire le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra. L’abbassamento di costi e prezzi potrebbe migliorare la disponibilità di alimenti, mentre la nuova domanda creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti”.

Nel comunicato EFSA viene dato risalto alla sicurezza dei consumatori; tenuto conto delle procedure di valutazione e di autorizzazioni da parte delle Autorità competenti, “i consumatori potranno scegliere con fiducia ciò che mangiano, ben sapendo che la relativa sicurezza è stata accuratamente verificata”.

La valutazione scientifica EFSA sulla larva di verme della farina essiccata come nuovo alimento

A seguito di una richiesta della Commissione europea, è stato chiesto all’EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA) di esprimere un parere sul verme giallo della farina essiccato (Tenebrio molitor larva) come nuovo alimento (NF) ai sensi del citato regolamento UE 2015/2283.

Il termine yellow mealworm (verme giallo della farina, appunto) si riferisce alla larva della specie di insetti Tenebrio molitor, quando ancora il coleottero non ha assunto la colorazione bruna.

Il nuovo alimento per cui è stata chiesta la valutazione è, dunque, la forma larvale di quello che comunemente viene chiamata la tarma della farina, essiccata termicamente

  • sia come insetto essiccato intero sotto forma di snack
  • che sotto forma di polvere, ome ingrediente alimentare in una serie di prodotti alimentari.

Il parere degli scienziati

Il gruppo di esperti scientifici ha evidenziato che

  • i componenti principali sono proteine, grassi e fibre (chitina).
  • i livelli di contaminanti nel nuovo alimento dipendono dai livelli di presenza di queste sostanze nel mangime per insetti
  • non ci sono problemi di sicurezza per quanto riguarda la stabilità del nuovo alimento se lo stesso è conforme ai limiti delle specifiche proposte durante la sua intera durata di conservazione.

La larva della tarma della farina, ha un alto contenuto proteico, anche se i livelli di proteine ​​reali siano sovrastimati quando si utilizza il fattore di conversione da azoto a proteina di 6,25, a causa della presenza di azoto non proteico dalla chitina.

Gli esperti EFSA hanno osservato che, considerandone la composizione e le condizioni d’uso proposte, il consumo del nuovo alimento non è svantaggioso dal punto di vista nutrizionale e gli studi di tossicità presentati dalla letteratura non hanno sollevato problemi di sicurezza.

Il consumo può indurre sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine ​​dei vermi della farina gialli, tenendo anche conto che gli allergeni del mangime possono trasmettersi all’alimento.  Può causare reazioni allergiche in soggetti con allergia a crostacei e acari della polvere.

L’EFSA ha concluso, dunque, che il nuovo alimento costituito dalla larva della tarma della farina è sicuro per gli usi e i livelli d’uso proposti.

La parola ora alla Commisisone europea per i prossimi passi della procedura relativa all’approvazione del Novel Food.

Scientific opinion on dried mealworms (Tenebrio molitor) as a novel food

(fonte EFSA)

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Redazione