Ocratossina A negli alimenti: gravi rischi per la salute

L'EFSA ha pubblicato un parere scientifico sui rischi per la salute pubblica in caso di ocratossina A (OTA) negli alimenti. Rischi di danni al DNA e di cancro al rene.

Pubblicato su Maggio 22, 2020, 11:08 pm
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L’EFSA lo scorso 12 maggio ha pubblicato un parere scientifico sui rischi per la salute pubblica correlati alla presenza negli alimenti di ocratossina A (OTA).

L’ocratossina A é una micotossina che viene prodotta naturalmente da alcune muffe, e come tale può essere presente in diversi alimenti tra i quali cereali, frutta fresca e secca, carne conservata e formaggi.

In particolare, l’OTA è prodotta da funghi del genere Aspergillus e Penicillium e viene per questo trovato come contaminante in vari alimenti.

I rischi per la salute della Ocratossina A

Rispetto all’ultima valutazione EFSA che risale al 2006 sono emersi nuovi dati secondo i quali l’OTA può essere genotossica poiché danneggia direttamente il DNA.

Gli esperti hanno confermato che può essere anche cancerogena per il rene.

Alla luce delle nuove risultanze è stato calcolato il cosiddetto margine di esposizione (MOE), ovvero il calcolo utilizzato dai valutatori del rischio per analizzare possibili timori in termini di sicurezza derivanti dalla presenza di sostanze sia genotossiche sia cancerogene in alimenti e mangimi.

Le valutazioni nel 2006

In precedenza, l’EFSA aveva stabilito una soglia di assunzione settimanale tollerabile (DST) basata sulla tossicità e la cancerogenicità per il rene.

Oggi leggiamo che il TWI di 120 ng / kg di peso corporeo stabilito nel 2006 non è più valido.

L’approccio degli esperti, dunque, è stato ora più prudenziale nel calcolare lo MOE: esistono motivi di preoccupazione sanitaria per la maggior parte delle fasce di consumatori.

La consulenza scientifica fornita dall’EFSA fungerà da base scientifica per la Commissione europea nel decidere i livelli massimi di OTA ammessi nei prodotti alimentari.

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Redazione