In primo piano
“Settembre, son mature le carrube” scriveva Gabriele D’Annunzio, dedicando ai “baccelli dolci e bruni” l’omonimo componimento “Le carrube”.
Può una pianta fruttificare poesia?
Ebbene sì, trattandosi di Ceratonia siliqua L., nota come carrubo, il cui incontro fotografa nella memoria un albero sempreverde di notevoli dimensioni, dalla chioma densa e frondosa e dal caratteristico tronco contorto.
La massima dimensione dei suoi frutti, i peculiari baccelli, è raggiunta in estate, sviluppando i semi e raggiungendo il non plus ultra del contenuto di zuccheri, mutando in seguito solo nella colorazione. Infatti, all’inizio dello sviluppo, i frutti immaturi si presentano di colorazione verde, mentre con la maturazione, riducendo il contenuto di acqua, assumeranno il tipico colore bruno-nerastro; la polpa, invece, è caratterizzata da una colorazione rossiccia.
Non solo poesia, la pianta di Ceratonia siliqua L. ha soprattutto la capacità di fruttificare interesse al fine del mantenimento del buono stato di salute, direttamente dai rami alla tavola.
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Le caramelle dei poveri
Considerate “le caramelle dei poveri”, gli elementi della tradizione antica delle carrube, reinterpretati in chiave moderna, consacrano il loro impiego nelle produzioni alimentari, specialmente in quelle dolciarie. La trasformazione della polpa in farina, per le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, designa la carruba come surrogato del cacao, con un inferiore contenuto…