Il carrubo è una pianta coltivata nell’area del Mediteranno da quattro millenni, in cui la sua notorietà ha raggiunto le stelle quando i suoi semi sono stati considerati di peso uniforme e dunque utilizzati come pesi negli scambi commerciali.
Note le molteplici proprietà della carruba, anche sotto il profilo nutrizionale, ma non tutti sanno che il termine “carato” deriva proprio dal seme di carrubo (chiamato dagli Arabi “quirat”), considerato sostanzialmente una unità di misura nel Medioevo in quanto ritenuto sempre delle medesime ed uniformi dimensioni.
Tra dolcezza e benefici, la carruba diventa nella storia un ingrediente importante per dolcificare alimenti ma anche per preparare tinture e bevande utili per la salute.
Proprio gli Arabi importarono in Sicilia il carrubo i cui frutti divennero presto utilizzati in diverse specialità culinarie dolci e salate, anche grazie a quel gusto così simile al cacao, tanto da divenirne successivamente un surrogato.
Lo zanfarru
Antidoto utilizzato per prevenire o dare sollievo in caso di malattie respiratorie od ingrediente di punta di punta delle più note varianti del celebre e antico biancomangiare siciliano, lo sciroppo di carrube diventa prezioso nelle antiche dispense siciliane, prendendo il nome di “zanfarru”.
Zanfarru, amido di mais e farina di carrube diventano gli ingredienti per il biancomangiare alle carrube, l’antenato intramontabile dell’odierna panna cotta con salsa di cioccolato.
Se dunque le mandorle e…
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